Non ho mai avuto buoni propositi per un nuovo anno: nessun elenco con pesi
da raggiungere, palestre a cui iscrivermi, libri da finire, libri da
scrivere, luoghi da visitare. Ho pensato che la sola necessità da
soddisfate è un'anima affamata a cui ho dato come alimento il meno del
necessario, ma non mi prometto nulla. Le promesse non riesco a
mantenerle, non sono altro che una forzatura.
Più che una promessa è una preghiera a me stessa quella che faccio. Mi chiedo di salvarmi da un lavoro in cui non esistono interruzioni settimanali, ricevo quindici giorni di ferie strappate, subisco l'umiliazione di esser scambiata per una ragazzetta, peggio ancora la figlia di colui che si spaccia per dottore, vanificando il valore di chi una laurea l'ha conquistata. Mi ammalerò di rabbia repressa per un datore di lavoro che mi contraddice sconoscendo gli effetti farmacologici del Ginkgo biloba su trombossano e leucotrieni. Dovrei tacere io che un lavoro ce l'ho seppur con fittizzia pusta paga e retribuito con 500 miseri euro.
Il lavoro quello di A. è terminato con un bel contratto in scadenza a natale. Doppio regalo, perchè era anche il suo compleanno.
Si tratta solo di ciò che è successo alla fine di un disastroso anno.
Il malessere di mia nonna, prima mentale e poi fisico, è terminato mentre si avvicinava ad un periodo di benessere senile. A due mesi dalla sua assenza trovo difficile accettare di di saper vuota la sua casa, di non sentire il rumore delle vecchia singer, di non trovarla più a rammentare qualcosa dal passato.
Più che una promessa è una preghiera a me stessa quella che faccio. Mi chiedo di salvarmi da un lavoro in cui non esistono interruzioni settimanali, ricevo quindici giorni di ferie strappate, subisco l'umiliazione di esser scambiata per una ragazzetta, peggio ancora la figlia di colui che si spaccia per dottore, vanificando il valore di chi una laurea l'ha conquistata. Mi ammalerò di rabbia repressa per un datore di lavoro che mi contraddice sconoscendo gli effetti farmacologici del Ginkgo biloba su trombossano e leucotrieni. Dovrei tacere io che un lavoro ce l'ho seppur con fittizzia pusta paga e retribuito con 500 miseri euro.
Il lavoro quello di A. è terminato con un bel contratto in scadenza a natale. Doppio regalo, perchè era anche il suo compleanno.
Si tratta solo di ciò che è successo alla fine di un disastroso anno.
Il malessere di mia nonna, prima mentale e poi fisico, è terminato mentre si avvicinava ad un periodo di benessere senile. A due mesi dalla sua assenza trovo difficile accettare di di saper vuota la sua casa, di non sentire il rumore delle vecchia singer, di non trovarla più a rammentare qualcosa dal passato.
Inframmezzandosi ai malesseri di mia nonna è arrivata la rickettsiosi di
Alice, una morte incomprensibile scampata per un soffio. Una bambina di nove
anni in stato comatoso per giorni in ospedale trascina il cuore in un
angolo di dolore. Le speranze erano affievolite ma la guarigione è
arrivata, con lentezza.
È stato un anno troppo duro con noi, ha attaccato ciò di più caro abbiamo: la famiglia.
Alla malattia e alla morte non si scappa ma sul resto possiamo lavorare. Possiamo ribaltare situazioni schiaccianti, riconquistare ciò per cui abbiamo faticato, riprendere percorsi personali, lasciarci condurre lontano senza condizionamenti, per poter essere ciò per cui si è lavorato. Bisogna camminare sul proprio percorso, mai su quello altrui. Il temere rischi ancora e spinge sul terreno dell'inerzia.
È stato un anno troppo duro con noi, ha attaccato ciò di più caro abbiamo: la famiglia.
Alla malattia e alla morte non si scappa ma sul resto possiamo lavorare. Possiamo ribaltare situazioni schiaccianti, riconquistare ciò per cui abbiamo faticato, riprendere percorsi personali, lasciarci condurre lontano senza condizionamenti, per poter essere ciò per cui si è lavorato. Bisogna camminare sul proprio percorso, mai su quello altrui. Il temere rischi ancora e spinge sul terreno dell'inerzia.
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