Il volto spaccato da lacrime, Re dell'egoismo si muove intorno a me senza toccarmi. Ho le ossa di polvere sotto fardelli quotidiani che non vogliono essere condivisi.
Il sonno si avvicina ma non posso fornirgli abbastanza nettare per farlo albergare in me per pochi istanti. Non mi è concessa libertà alcuna. Non posso leggere, non posso riposare.
Il Re dell'egoismo non presta neppure attenzione, ha occhi solo per vedere le azioni che comportano riduzione di energia delle sue esclusive attività.
La stanchezza si tramuta, l'arteria irosa si libera dopo una lunga chiusura. Scivola il sangue sulla parete di candido silenzio. Incomprensibile candore fecale.
Con mani infelici provo a raccogliere il fluido, rosso sfugge fra le dita.
Brandelli farei di ogni cosa intorno, sentire rumore per coprire silenzi.
Un feto abbandonato tra strade di assurda calma estiva. Una scarpa rotta impedisce un itinerario indeciso.
Solitudine estrema.
Tornare nell'alcova e desidermi morta.
Perle nere rotolano dagli angoli, accarezzano il viso come acidi. Domattina il volto sarà trasformato dai solchi, occhi non vedranno se non la propria stanchezza ed un riposo rubato da singhiozzi notturni.
Ametista
14/7/2015