Figure che hanno popolato il mio passato, sfioramenti superficiali o indelebili energie. Tornano, sempre. Si sovrappongono alla calma che ha trovato la mente. Ogni figura ha un posto nel corridoio oscuro, sono quadri appesi che ascoltano, osservano, chiedono, lacrimano.
C'è il posto ancora vuoto di chi si ostina a non tornare.
Il peregrinare tra le stanze non cessa. In ogni stanza mi incontro e nell'attraversare nuovamente il corridoio rimbomba il suono dei miei passi. Non so più se ti incontrerò ancora, non potevo restare in eterno in attesa. Neppure tu lo avresti voluto. Vermi di silenzio hanno già scavato.
Apro e richiudo nuove porte, forse un giorno tornerai e dirai le stesse cose che mi hai detto un tempo o le stesse che mi sono state dette da altri, che hanno un sapore diverso per ogni bocca che le ha pronunciate.
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