"Essere incinta: sì, era veramente incredibile, straordinario, un grande vuoto, una cavità in me più che un senso di pienezza, qualcosa che mi trascinava già lontano da me, lontano dalla mia vita com’era, come l’avevo conquistata e decisa fino a quel momento. Qualcosa che non dipendeva più da me. Ma che continuava ad appartenermi, ancora per qualche ora, qualche minuto forse, un segreto per me sola, un vero mistero, immenso, bello, travolgente, strano. Il momento dell’annuncio era al tempo stesso prezioso e bruciante, perché volevo dirlo e non volevo, preferivo trattenere ancora un po’ quella notizia, serbarla soltanto per me.
Momento intenso, inaudito, di sorpresa assoluta. Avevo una notizia, vecchia come il mondo e tuttavia sempre nuova, antica e futurista. È la vita che vacilla, irreversibilmente, qualsiasi cosa succeda, è la vita che avanza a folle velocità. All’improvviso, accadeva qualcosa di incomprensibile, di irreale, che mi sfuggiva."
"Fui l’unica donna incinta a mettersi a dieta. I miei calcoli erano i seguenti: il bambino attinge alle riserve della mamma per nutrirsi, per questo motivo le donne accumulano grasso, per nutrire i piccoli in caso di bisogno e garantire così la sopravvivenza della specie. Ora, se non mangiavo molto, il bambino avrebbe divorato le mie riserve di grasso, come una tenia, e io sarei dimagrita."
"Il neonato è un’invenzione dell’epoca moderna, è emerso insieme ai pannolini e ai saponi speciali per lattanti. È diventato una forza economica oltre che psicologica. Una donna può realizzarsi completamente anche senza avere figli: l’istinto materno è un mito moderno."