"Mi sento crollare, svenire: le donne e il sangue, il corpo delle donne e questa forma perpetua, questa piaga ricorrente, mai richiusa, sempre riaperta, e il liquido, simbolo della vita che scorre imperturbabilmente. Ai miei occhi di bambino, la carne femminile si insedia brutalmente, sotto il segno della morte, di una ferita che è impossibile chiudere, del taglio o della lacerazione mai rimarginati. Per quale regione questa condanna ciclica inflitta alle donne? Quali colpe vengono espiate con questo spargimento di sangue? Perché tanta ingiustizia tra la verticalità mai intralciata di un bambino e l'accovacciarsi delle bambine aperte su una fessura quintessenziuata? Mi limito a constatare l'iniquità indissociabilmente connessa all'evidenza della differenza sessuale. Ancora oggi mi ossessiona: gli uomini dispongono del proprio corpo in modo relativamente costante, le donne devono sottomettersi al capriccio imperioso dei suoi umori.
E continuo a provare la stessa emozione."
"Quando gli dèi si accorgono che le metà esauriscono la loro energia e dedicano tutto il loro tempo a cercare invano di realizzare l'accoppiamento, sono afflitti vedendo che questi frammenti trascurano ogni altra attività. L'umanità va in rovina. Avvento della tragedia sessuata: sottoposti ad una nuova operazione, le bestiole dispongono finalmente delle loro parti sessuali sulla parte anteriore del corpo, la qual cosa sembra nettamente più pratica. La copulazione rimedia al deperimentodell'umanità. Le metà, impegnate in una danza libidica, copulano, si saziano e possono allora dedicarsi all'azione. Dunque, inizialmente trionfa il caos; poi subentra un disordine meno grande, seguito da una parvenza di ordine: l'ordine sessuato, e con esso l'importante problema della differenza sessuale. Dall'androgino felice e spensierato alle creature mutilate in cerca di senso, l'umanità assiste allo spettacolo che riepiloga in breve il suo destino, ma sempre sotto il segno della tragedia."
"Per evitare la liberalizzazione del desiderio e l'espandersi della volontà di piacere al di fuori dei legami della fedeltà monogamica, conviene teorizzare l'obbligodel consenso alla sessualità dell'altro, anche se manca la voglia, per assenza reale o congenita o per l'effetto entropico del tempo. Nasce il dovere coniugale, chiamato a terrorizzare una quantità di donne tenute a subire la sessualità animalesca dei mariti, lontano da ogni logica erotica solare, sul modello della violenza feudale o della nullità consumata. Peccatrici e colpevoli, le figlie di Eva espiano in questo modo la loro cattiveria originaria."