Necessito di bisturi linguistici e fotografici
Liberare il corpo da muschi e licheni
Sezionarlo in frammenti uccidendo l'unità irreale
Lo scheletro, unico adamantino sostegno
Rifiorisce nella morte
Si adorna con fiori dalle enormi corolle
Lo avviluppano docili cauli
Su di esso innumerevoli larve schiudenti
Lasceranno cadere polvere di oro al battere di future ali
Lascio Catania alle spalle
Trovo un cielo grigio e compatto ad abbracciarmi
Una sacca di lacrime si schianta sul petto
Si fracassa lasciando rotolare ogni goccia di amara lontananza
Scorre la mano sul ricordo di un'impronta dentaria
La pelle serba ricordi temporanei
Lascia scaglie di pelle adagiarsi nella mente
In attesa di futuri marchi di possessione
Vieni a rapirmi e dentro questo ardente
Panorama di sogno a rinverdirmi.
Vieni allo spazio della vita mia,
Cambiamento di tempo: se sei uomo
Devi divaricare la mia mente,
Ma se sei donna non avrai salute
Né fame né ricordo maledetto.
Rammento solo che son fatta eguale
Al tuo fango e resisto al tuo costato;
Chiamami nume e poi chiamami Athena
Ma soprattutto chiamami tua donna,
O fiore di domanda doroso.
Alda Merini da Ballate non pagate
Rendimi i miei capelli,
non portarli con te nelle tue pene,
inebriami di baci, come statua
che abbia compiuto musiche maggiori.
O coscia del destino semiaperto,
lascia che ti ricami una chimera
sull’avambraccio
prima che la follia del tempo
divori le caviglie.
Sei nata donna
ma tu sei così oscura
come tranello in cui tema il piede
di orizzontarsi. Sei la mia dimora,
la dimora traslata dalle vigne
che fa tacere anche il pavimento.
da Ballate non pagate - Alda Merini