E' l'amore che sparisce. Ovunque. Proprio così. Fra marito e moglie.
Fra padre e figlio. Fratello e sorella. Fra due amici... Porte che si chiudono. Fino all'ultima, un giorno. L'ultima porta prima dell'inferno.
L'inferno, la strada. La miseria.
In quanti erano, come lui, a vivere per strada? Sulle strade della Francia? Nessuno li contava più. Centinaia, si diceva. Migliaia. Si contavano solo i morti, e solo d'inverno.
Il sole dei morenti - Jean-Claude Izzo
Non sbaglia mai questa pelle
Sente colori cancerosi grattare
E' un vulcano di leucociti morti l'anima;
Vorrebbe battiti di ciglia a fendere occhi di marmo
Rompere l'opaca e falsa stasi
22 Marzo 2011
Per te, i cui sorrisi lasciano schiudersi petali rossi di gioia dentro il guscio di carne.
Aishiteru

Neri esseri immateriali accarezzano capelli
Sussurrano parole infette
Leccando il padiglione
Lasciano scivolare gocce di parole
Dense si srotolano.
Occhi amianto urlano
Gelidi risvegli notturni
Lenzuola a brandelli
Pensieri d’acciaio
Si allontanano sotto piogge pesanti.
C’è un’anima imbevuta di sangue cullata da parole catartiche
Denudata del suo più pesante costume
Lascia la mano danzare tra fradicia carne
Carne e pelle, petali e sepali
Cessano di esistere quando esplode
L’irruente energia
Indifesa ti lascio udire respiri ansanti
Gioisco dei tuoi sorrisi
Del caldo seme per me.
3 Marzo 2011
(Un fiore di loto nel bahr belà mà - Bromelia e Nino Lacagnina)
- Questo ti farà soffrire, mio povero amore. Il nostro pic nic è finito; la strada è buia, piena di buche, e sull'auto il bambino più piccolo comincia a sentirsi male. Un povero sciocco ti direbbe: devi essere coraggiosa. Ma qualunque cosa io possa dirti per farti animo o consolarti sarà come una minestrina insipida - tu sai quello che voglio dire. Tu l'hai sempre capito. La vita con te è stata sempre incantevole - e quando dico "incantevole"intendo canti e voli e viole, e quella morbida, rosea "v" nel mezzo, e quelle sillabe sulle quali si curvava indugiando la tua lingua. La nostra vita insieme è stata allitterativa, e quando penso a tutte le piccole cose destinate a morire, ora che non le possiamo più condividere, sento come se fosssimo morti anche noi. E forse lo siamo. Vedi, quanto più grande era la nostra felicità, tanto più sfumavano i suoi bordi, come se i contorni si sciogliessero, e ormai essa si è dissolta del tutto. Non ho smesso di amarti; ma qualcosa è morto in me, e nella nebbia non riesco a vederti... Questa è tutta poesia. Io ti sto mentendo. Vigliacco. Niente è più vile di un poeta che mena il can per l'aia. Credo che tu abbia intuito come stanno le cose: la solita dannata formuletta, "un'altra donna". Con lei sono disperatamente infelice - ecco, questo almeno è vero - E penso non ci sia molto altro da aggiungere su questa vicenda.
- Non posso fare a meno di pensare che nell'amore ci sia qualcosa di essenzialmente sbagliato. Tra amici si litiga o si ci perde di vista, e anche tra parenti stretti, ma non c'è questo spasimo, questo pathos, questa fatalità che sta attaccata all'amore. L'amicizia non ha mai l'aspetto di una condanna. Perchè, cosa succede? Non ho smesso di amarti, ma poichè non posso continuare a baciare il tuo caro, pallido volto, dobbiamo lasciarci, dobbiamo lasciarci. E perchè? Perchè l'amore è così misteriosamente esclusivo? Si possono avere mille amici, ma si deve amare una sola persona. Non è il caso di parlare degli harem: io sto parlando della danza, non della ginnastica. O si può forse immaginare un portentoso turco che ami ognuna delle sue quattrocento mogli come io amo te? Quando dico "due", ho già cominciato a contare e non vi è più limite. Esiste solo un numero vero: Uno. E l'amore, a quanto pare, è l'esponente migliore di questa unicità.
La vera storia di Sebastian Knight - Vladimir Nabokov
Non basta aprire la finestra
Per vedere la campagna e il fiume.
Non basta non essere ciechi
Per vedere gli alberi e i fiori.
Bisogna anche non avere nessuna filosofia.
Con la filosofia non vi sono alberi: vi sono solo idee.
Vi è soltanto ognuno di noi, simile ad una spelonca.
C'è solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori;
e un sogno di ciò
che potrebbe esser visto se la finestra si aprisse,
che mai è quello
che si vede quando la finestra si apre.