“È interessante suonare quel violino nero?” gli domandò Johannes il terzo giorno.
Erasmus sollevò lo sguardo, e un leggero pallore gli velò il viso.
“Quel violino? Vi consiglio di non sfiorarne nemmeno una corda.”
“Perché? É così scadente da non meritare d’essere suonato?”
“Al contrario! É lo strumento più straordinario che io conosca. Un semplice alito basta a farlo vibrare. Ma la musica che ne scaturisce è talmente strana da poter cambiare la vita di chi lo suoni. É come la felicità. Una volta che la provi, ne resti marchiato a vita. Suonare il violino nero è la stessa identica cosa.”
“Voi l’avete mai suonato?”
“Solo una volta. Tanto tempo fa. Da allora non l’ho più toccato. È come l’amore. Quando hai amato una volta - e mi riferisco all’amore vero, al grande amore - fai di tutto per dimenticartene. Non c’è niente di peggio che esser stati felici una volta nella vita. Da quel momento in poi tutto il resto ti rende infelice, anche le cose più insignificanti.”
Il Violino Nero - Maxence Fermine
Non ci sono migliori dipendenze, dalla ricerca perenne del sempre di più e sempre meglio. Sempre più felici.