"Sdraiato a letto in attesa della sera, sono pienamente cosciente della mia solitudine. Della mia e di quella degli altri. La solitudine alberga in ogni istante della mia vita, in ogni intervallo tra un respiro e l’altro. È un essere senza volto che vive in noi, utilizza insidiosamente il nostro tempo e ci invecchia. Vivere significa sfidare ogni giorno quest’intrusa che ci dichiara guerra, divora i nostri spazi, ci spia senza sosta e ci invade il sangue a nostra insaputa, appena abbassiamo le braccia.
Uomini e donne si ammazzano di lavoro, si annegano negli studi, nel piacere e nelle droghe per sfuggire a questa eterna solitudine. La percepisco tra le risa della strada, nell’intervallo tra i clacson delle auto che sfrecciano, tra un passo e quello successivo.
Tutte le attività umane hanno come obiettivo quello di tenere lontano questa mangiatrice di vita. L’amore, i soldi, il piacere sono gli artifici migliori per riempire gli spazi, colmare la più piccola briciola di esistenza. Per impazzire, a un uomo bastano cinque minuti di vera solitudine. È come cercare di contemplare una dimensione più grande di quanto la mente possa concepire, una scommessa persa in anticipo. La solitudine mi sovrasta, talvolta mi sommerge, ma non la respingo. Anzi, spesso la cerco per sfidarla e trarne forza."