- Ci sei? Racconta - dissi ad Astrolabe.
- Il muro - si estasiò lei.
Intendeva la parete biancastra che separava il suo appartamento da quello del vicino, e la cui fatiscenza ne lasciava temere il crollo. Non ero abbastanza su di giri per vedere quello che vedeva lei, ma potevo indovinare: è incredibile la quantità di tesori che una superficie bianca custodisce per coloro che hanno le porte della percezione aperte.
Il viaggio di inverno - Amélie Nothomb
Dalla bocca dell’ignoranza possono sbocciare fiori marcescenti emananti il lezzo del male, un lezzo che lentamente si diffonde e fa ammalare e morire anche le anime dorate. Quando cesserà il drago nero di bruciare colui che non ha pelle per coprire la carne, terminerà tale agonia? Fino a quando vi saranno scheletri sulla terra i mostri non si culleranno all’interno delle loro bare, essi celeranno gli involucri fra lenzuola di raso, perfettamente pulite e bianche, i loro liquidi incolori macchieranno le coltri ma non saranno visti da occhi terribilmente umani.
Rabbia. L’Amarezza ne prende posto. Comincia a gravare il suo peso, a storcere le ossa che nel tempo si sono oberate con altissime colonne di parole. È venuto il giorno in cui il mio volto, costretto dalla schiena calante, ha toccato lo sporco asfalto dei vostri passi; ed io urlo strappando la gola, vomito tutto ciò che ho dovuto far passare attraverso di essa per farlo sciogliere dai succhi gastrici e riespellere sotto nuove vesti. Le urla imbrattano le candide borghesi pareti delle vostre case, all’interno delle quali si cela il mero Male, quello che da voce alle bocche pulite degli uomini perbene.
Cade di colpo la pesante maschera che mi ha permesso di guardavi in volto, protezione che impediva ai vostri denti aguzzi di farne banchetto, sotto di essa soltanto un volto bagnato dalle lacrime amare ed occhi tremanti per aver visto legare a polsi infondate accuse.
Coloro i quali si sono arrogati del potere di sentenziare su ogni vita altrui, avrebbe dovuto avere sin dall’inizio la consapevolezza che le parole restano impresse sulla pelle come un marchio a fuoco, il quale, dolente, continua ad ardere sulla carne degli innocenti e nella sua incandescenza non fa altro che rendersi ancor più evidente.
Escludo il sentenziare da ogni mia azione, ma resta mio desiderio udir parlare unicamente di fatti concreti, di ciò che è possibile toccare e non da ciò che viene generato dall’emisfero sinistro del cervello, intendo dire l’immaginazione! La mia vuole essere una semplice esortazione nei confronti di coloro i quali espongono lacunosi fatti, che per altro eludono fondamentali domande, lasciando all’immaginazione il compito di colmarne i vuoti. Non è possibile continuare a demolire anime colpendole con la lama delle ipotesi, non si può sterminare un piccolo paese soltanto per un vibrare di voci per le vie rattristate dalla monotonia.
Ogni parola si posa lentamente sul corpo di ogni abitante di questa muta vallata e con il tempo ne recide una parte.
"Già non è facile sopportare i discorsi dei benpensanti, ma diventa intollerabile quando scopri la portata dell'odio dissimulato dietro il loro catechismo."
Il viaggio d'inverno - Amélie Nothomb
"Che terribile regalo la felicità, una felicità troppo completa, troppo insolente e che finisce, come tutto deve finire..."
Jezabel - Irène Némirovsky
Lavami
Asporta lo squallore della cenere bagnata dalle lacrime
Stringi la mia magrezza fragile
Fondi la tua energia con la mia
Scorticami
Sanguinante baciami
Scalda il fluido ematico che stenta a scorrere
Le gambe stanche cedono
Troppo tempo trascorso in piedi
A guardare una meta che non esiste
Occhi brucianti traggono lenimento dal tocco delle tue labbra
Sei tu la mia resurrezione
"A me piacciono com'eri tu prima, magre e nevrotiche."
Inganno- Philp Roth
Nessuno osa immaginarsi una vita senza sporco, senza povertà, senza dolore, miseria, malattie, morte, sciagure. Questi elementi scorrono tutti lungo la strada in un fiume nero, una fogna di disperazione che scorre in mezzo agli inferi dove i fantasmi e gli antenati vagano senza pace. Sono così vicini, gli uomini di li sotto, che i piedi di chi è sopra grattano le teste di chi è sotto. Con le inondazioni le tombe si riempiono, i morti vengono rigurgitati. Da qualche, parte sul confine, c’è una crepa. E nella spaccatura che dà sugli inferi si leva un vapore grigio che avvolge il mondo dei vivi in un manto nero di fuliggine. Il passato soffia pesante sul collo. Sbatte e palpita come un mantello che copre un uomo sul punto di annegare.
(Parigi - New York Andata e ritorno – Henry Miller)
Usa la preforma:
1. Sarai sempre sola ora che mi hai
2. Ciò che è mio è tuo (PS: Sterilizzare dopo l’uso)
3. Usami o muori
4. Tutto fa un po’ male
5. Trova il mio punto G
6. Chiava la tua mente
7. A CT non è per tutta la vita
Smarrita la foto con i sette post attaccati all'armadio...
"Se governassi io il mondo, imporrei alle persone creative una dieta a pane ed acqua; agli ottusi darei da mangiare e da bere a sazietà. Li avvelenerei soddisfacendone i desideri. Il cibo è un veleno per lo spirito, non placa la fame. Il cibo, sia esso sessuale o d'altro genere, placa soltanto gli appetiti. La fame è tutta un'altra cosa: nulla può placarla. La fame è il barometro dell’anima."
Henry Miller, Sexus
Le colline digradano nel bianco.
Persone o stelle mi guardano con tristezza, le deludo.
Il treno lascia dietro una linea di fiato.
Oh lento cavallo color della ruggine, zoccoli, dolorose campane.
È tutta la mattina che
la mattina sta annerendo, un fiore lasciato fuori.
Le mie ossa racchiudono un'immobilità, i campi
lontani mi sciolgono il cuore.
Minacciano
di lasciarmi entrare in un cielo
senza stelle né padre, un'acqua scura.