Lieve, senza il peso di un corpo amato
Prego un dio che dentro di me nasce ad ogni alba
Che mi dissolva fra peonie incolori
Lasciando di me il ricordo osseo di fragilità inudite.
Il controrcesi di diaframma sparisce anch'esso
Si annulla il dolore di un nodo troppo stretto
Il torace si rivela la gabbia mostruosa che mi ha stretta da sempre
Mi apro in schegge violente, manca il tuo amore a darmi coesione
Lieta che l'immagine ti abbia ispirato, trovo quello che hai scritto completarla molto bene. è un esercizio che dovrei fare anch'io, intendo scrivere dei pensieri insieme alle immagini che posto, perché è vero che le immagini parlano da sé, ma a volte è utile capire in che modo ci parlano e perché le abbiamo scelte o loro hanno scelto noi :)
Sono così belle le tue parole che sono profondamente affascinato da te.
Ah si: complimenti.