Sento l'aria danzare frizzantina tra le cose, sgretolare la terra sotto i piedi mentre l'estate minacciosa avanza, il cuore dibattersi nella gabbia, le ossa sbranare la carne; i capillari mutarsi in radici negli occhi, suggere immagini, donarmi nere ferite.
Arriveranno i sorrisi della gente, falsi luccichii, lame che fendono. Pronuncerò false parole dettatemi dall'odio celato.
Sparirà l'esile corpo sotto il sole urlante il marciume della terra.
Il cuore malato si espande, con denti affilati distrugge gli epiteli, collassano gli organi. Fagocitando ogni brandello si ingrossa a dismisura, urla all'esterno la sua distruzione.
0 responses to " "
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)