Poche parole portano alla mente bisogni atavici, il ritorno a precedenti vite incontaminate ormai dimenticate, cancellate dalla laida quotidianetà.
Una ruota dentanta ci incastona tra gli ingranaggi, come denti lacera la carne rendendola poltiglia disumana. Continuo ad indossarne i brandelli, lasciando l'anima sporcarsi, infettarsi. Sin da piccola rifiutavo lo squallore che impregna la società, il concetto di società stessa, tutto ciò che era imposto dal dovere esterno a me.
Rimasi affascinata, estasiata, dalla possibilità di sfuggire dalla macchina triturante; l'idea che esistesse un luogo con gente che avesse come unica legge il Rispetto e non la Sopraffazione. Cerco di collocare nel tempo quel ricordo, ero davvero piccola, avrò avuto meno di 7 anni.
Elimino, elimino, elimino. Mai abbastanza.
Ci sono vincoli che mi hanno tenuta ancorata allo squallore, sarà stato l'egoismo di chi mi sta vicino a far si che non facessi del male a nessuno con le certe scelte, tranne che a me stessa. L'egoismo priva, soffoca.
Probabilmente doveva andare così, forse certe vie dovranno essere percorse con maggiore maturità, o non dovranno essere percorse affatto. Adesso ho solo la certezza che le rare persone che ho incontrato vicine a quel mondo mi hanno lasciato un pò di amarezza nel cuore.
Villaggio degli Elfi
2 responses to " "
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Dovrebbe essere bello vivere come gli Elfi!
Si, credo che sarei in grado di riuscirci.
Non è semplice già nel pensiero vivere lontani dai legami affettivi, senza possibilità di chiamare per sentire una voce, per avere un conforto. Non avere luce dopo il tramonto, non avere i riscaldamenti quando fuori c'è la neve, percorrere anche chilometri per fornirsi di acqua e portarla sulle spalle perchè non c'è altro modo.
Mi fermo qui, le mie parole sarebbero solo un racconto di esperienze altrui.