Volontà chiuse in un vaso, fiori senza turgore. Gli occhi affaticati dalla luce argentea, asettica, intorno al corpo mio e tuo riflessi. La fame vorace di Essenza impalpabile mi piega in due per un lancinante dolore. Oggi le parole plumbee hanno appesantito i fogli con le immagini del corpo arreso, cosciente, svuotato da un passato dalla luce accecante, un corpo che attende il lacerante ingresso di una vita a donar semi per la creazione di nuovi organi vitali, a far pulsare nuovo sangue tra i secchi vasi di epitelio.
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Vieni da me che ti lacero e faccio pulsare...
Il tuo pulsare è diverso da quello che io intendevo... ma va bene lo stesso.
Per ora mi accontento di soddisfare la fame del corpo, per le altre non ho più speranze.
sempre tragica
Tragica?! Ma se mi accontento così... mah...
Dai pensa a non farmi morire di fame ;)