[...]
La morte ha le ossa tristi; si direbbe,
e tuttavia mi attende, anno dopo anno,
per risanare delicatamente una vecchia ferita,
per versare il mio fiato fuori dalla sua cattiva prigione.
Equilibrati là, a volte i suicidi si incontrano,
furiosi contro la frutta, una luna gonfiata,
lasciano il pane che hanno preso per un bacio,
lasciano la pagina del libro sbadatamente aperta,
qualcosa di rimasto non detto, il telefono non riagganciato
e l'amore, qualunque cosa fosse, un'infezione.
(da Voglia di morire di Anne Sexton)
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