"E questa volta, i muscoli dell'ano si sono rilasciati. Il glande ha forzato l'ingresso. La pelle si è tesa - il giorno dopo, sulle lenzuola, c'era tanto sangue come se l'avesse deflorata. Per un minuto, forse, lei l'ha tenuto prigioniero, il tempo di abituarsi a quella cosa enorme - poi, con i talloni sulle reni, con le mani sulle spalle, l'ha fatto entrare. Lui ha dovuto solo spingere, e lei lo ha sentito penetrarle nel culo, lentamente, quella sbarra inverosimilmente esigente e delicata. L'ha squarciata come si strappa una pagina di cui non si è contenti - lei ha avuto l'impressione di una rinascita più che di un sacrificio. Più orgoglio che dolore, e ben presto più piacere che orgoglio - un piacere nato nel cuore stesso del dolore. Lei ha premuto le gambe sulle sue reni - ancora più fondo, ancora più aperta, le labbra sul collo a ripetere il suo nome, le dita aggrappate alla sua nuca, i suoi capelli tagliati cortissimi le irritavano i palmi. Era così in fusione che non l'ha sentito godere."
Il vangelo di Eros - Florence Dugas