Meeresgrund
Zwischen Nanga Parbat, K2 und Everest,
das Dach der Welt dort geb' ich dir ein Fest
Wo nichts mehr mir die Sicht verstellt
Wenn du kommst, seh' ich dich kommen schon vom Rand
der Welt
Es gibt nichts Interessantes hier
Die Ruinen von Atlantis nur
Aber keine Spur von dir
Ich glaub' du kommst nicht mehr
wir haben uns im Traum verpasst
Du träumst mich ich dich
Keine Angst ich weck' dich nicht
Bevor du noch von selbst erwachst
Über's Eis in Richtung Nordpol dort wird' ich dich erwarten
Werde an der Achse steh'n
Aus Feuerland in harter Traumarbeit zum Pol
wird alles dort sich nur um uns noch dreh'n
Der Polarstern direkt über mir
Dies ist der Pol ich warte hier
Nur dich kann ich weit und breit noch nirgends kommen seh'n
Ich wart' am falschen Pol
Wir haben uns im Traum verpasst
Du träumst mich ich dich
Keine Angst ich finde dich
Bevor du noch von selbst erwachst
bitte, bitte weck' mich nicht
solang ich träum' nur gibt es dich...
Wir haben uns im Traum verpasst
Du träumst mich ich dich
Keine Angst ich weck' dich nicht
Bevor du noch von selbst erwachst
Lass' mich schlafend heuern auf ein Schiff
Kurs: Eldorado, Punt das ist dein Heimatort
Warte an der Küste such' am Horizont
bis endlich ich sehe deine Segel dort
Doch der Käpt'n ist betrunken
und meistens unter Deck
Ich kann im Traum das Schiff nicht steuern
eine Klippe schlägt es Leck
Im Nordmeer ist es dann gesunken
Ein Eisberg treibt mich weg
Ich glaub' ich werde lange warten
Punt bleibt unentdeckt
Wir haben uns im Traum verpasst
Du träumst mich ich dich
Keine Angst ich weck' dich nicht
Bevor du noch von selbst erwachst
Du träumst mich ich dich
Keine Angst ich finde dich
Am Halbschlafittchen pack' ich dich
und ziehe dich zu mir
Denn du träumst mich, ich dich
ich träum dich, du mich
Wir träumen uns beide wach
Un'opaco velo di derma la riveste, la nasconde agli occhi. E' solo mia la preziosa pietra d'angoscia e di rifiuto. E' la valvola che ordina al cibo di non fare ingresso, è il peso di parole arrotolate su se stesse, annodate in indecifrabili forme. Non voglio che la pelle si apra in brandelli, non sangue a rutilare al sole, ma la più splendida
finzione di cui vestirsi.
Conrad Roset |
Occupo i pomeriggi liberi a fare il pane, da circa due mesi ho scoperto il piacere di avere la pasta madre, di farla crescere e alimentarla. A volte apro il frigo solo per guardare la sua vitalità rinchiusa in un barattolo di vetro.
Mi mette gioia vedere acqua e farina trasformarsi, sentir l'odore caratteristico dalla reazione di Maillard.
Pasta madre liquida (Licoli) |
Il pane di oggi pomeriggio |
Un fumo di tabacco ha divorato l' aria
La stanza e' un capitolo dell'inferno di Krucennych.
Ricordati -
Proprio a questa finestra per la prima volta
Estasiato accarezzavo le tue mani.
Eccoti oggi seduta,
Il cuore chiuso dentro una corazza.
Ancora un giorno e poi mi scaccerai
Magari anche imprecando alle mie spalle.
Nella buia anticamera la mano nella manica
Più non stenterà a entrare disfatta dal tremore.
Correrò via
E getterò il mio corpo sulla strada.
Selvatico animale
Impazzirò
Sotto una sferza di disperazione.
Ma così non si deve,
Mia cara,
Mia diletta,
Meglio lasciarci ora.
Non importa -
Il mio amore
E' un pesante macigno
Che incombe su di te
Ovunque tu possa fuggirmi.
Lascia in un grido estremo che si sfoghi
L'amarezza dei lamenti e del rancore.
Quando anche un bue è disfatto di fatica
Lui pure andrà a gettarsi
In fredde acque in cerca di ristoro.
Ma altro mare non c'è per me
Tranne il tuo amore,
Né tregua c'è in amore anche nel pianto.
Se un elefante stanco vorrà pace
Si stenderà maestoso sull' infuocata sabbia.
Ma altro sole non c'è per me
Tranne il tuo amore,
Benché io non so tu dove o con chi sei.
Se così se ne fosse tormentato
Dell' amore - un poeta
In soldi e gloria l'avrebbe mutato,
Ma altro suono non c'è
Che mi dia gioia
Tranne che il suono del tuo nome beato.
E non mi getterò giù nella tromba delle scale
E non berrò il veleno
Né premerò il grilletto dell'arma sulla tempia.
E non c'è lama di coltello che
Abbia su me potere
Tranne che sia la lama del tuo sguardo.
Tu scorderai domani
Che io t'incoronavo,
Che d'un ardente amore l'anima ti bruciavo,
E un carnevale effimero di frenetici giorni
Disperderà le pagine dei miei piccoli libri...
Le secche foglie delle mie parole
Potranno mai indurre uno a sostare,
A respirare con avidità?
Copra l'allontanarsi
Dei tuoi passi.