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Primavera nera
Io sono lo spazio nero in cui irrompono le gemme con angoscia - Henry Miller -
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Per il mio Amore lontano... (da In culo oggi no - Jana Černá)

Body, Books, Eros, Heart, Letteratura 0 commenti

Dimmi, per favore, che razza di assurdità è il fatto che non sei qui? Che razza di cretinata è il fatto che in questo momento non Ti posso baciare, che non mi posso stendere accanto a Te, che non Ti posso accarezzare, eccitare ed eccitarmi di Te, che non Ti posso eccitare con la bocca fino all’orgasmo e sentirTi nel ventre e poi ridere insieme a Te del fatto che la barba Ti puzza a tal punto che il bigliettaio in tram avrà un’erezione quando Ti bucherà il biglietto, che non ti posso dare da saccheggiare tutto il mio corpo dalle tette alla fica fino al culo perché Tu Te le fotta completamente, e obbligarTi, con la lingua abilmente introdotta nel culo, a venirtene con il volto deturpato in una smorfia, che non Ti posso sentire dentro di me quasi immobile in una bruciante tenerezza d’amore tesa fino al sentimento, che non Ti posso schiacciare l’uccello tra le tette e pulirle poi orgogliosamente dallo sperma appiccicaticcio? Perché, per la miseria, non c’è la Tua lingua nella mia fica, quando tanto fortemente e con veemenza ce la voglio, perché non avverto il solletico doloroso dei Tuoi morsi sulla pianta dei piedi, perché non posso mostrarti il culo perché Tu lo sfondi, lo morda, lo picchi e lo cosparga di sperma, perché non posso stare distesa accanto a Te e parlare con Te di qualsiasi cosa – della filosofia del sesso degli angeli – con naturale confidenza uno accanto all’altra e nel frattempo farTi una sega giusto così, per eccesso di vitalità?


Perché non posso spompinarTi e portare in bocca lo sperma alla Tua bocca perchè Tu lo inghiotta e Ti si blocchi un attimo in gola per via del suo sapere penetrante, che mi rimane sempre a lungo sulla lingua, sicché qualsiasi cosa mangio ha il sapore di un prodotto del Tuo uccello, e quando mangio pane e burro il sapore sembra quello di una scopata? Perché non posso metterTi con le spalle a terra e ficcarTi le tette in bocca perché Tu le ciucci con l’espressione di un lattante, a occhi chiusi e schioccando gustosamente la lingua sul palato? E perché poi non posso inginocchiarmi sopra di Te con la fica ben irrorata di sangue per l’arrapamento, e lasciarTela leccare e rovistare con le mani fino a che tutto il corpo ha una contrazione per lo spasimo e Ti piscio in bocca perché tutti i muscoli hanno ceduto?


Perché non sei qui per mettermi a pancia in giù e disegnarmi con le unghie sul culo decorazioni simili a quelle delle uova pasquali fino a farne zampillare piccole gocce di sangue? Gocce che si trasformerebbero in croste che sentirei sul culo per molti giorni ancora? Perché non sei qui a farmi un succhiotto nell’incavo della scapola, un succhiotto che mentre lo fai mi fai irrorare di sangue la fica fino a farla diventare dura come pane secco, tanto da fare rumore mentre scopa?



[...] perché non siamo poi distesi vicini, sazi e soddisfatti fino a grugnire, non ci teniamo per mano e non chiacchieriamo, non scopiamo poi di nuovo, questa volta con normalità così assoluta che ci è quasi estranea, io di sotto con le gambe alzate e Tu sopra di me al ritmo regolare di una posizione angelica nella quale  è possibile baciarsi e  l’unica perversione è la perversione delle lingue che si toccano, uno scopare che dura a lungo, ma non è faticoso e nel quale c’è la vicinanza più palpabile e più grande, uno scopare il cui ritmo è a tratti interrotto dalla quiete affinché il culmine venga rimandato di un altro istante, e non si tratta di parsimonia e la cosa avviene con l’accordo naturale di entrambi, uno scopare nel quale ci tocchiamo coi corpi così a lungo da appiccicarci e lo spazio tra noi due è così esiguo che non riusciamo neppure a infilarci una mano e a accarezzarci, uno scopare nel quale si insinua un po’ di convulsione solo poco prima di giungere al vero e proprio culmine.


23:09



Paranoia femminile

Books, Eros, Letteratura 0 commenti

In culo oggi no
Mi fa male

E poi vorrei prima chiacchierare un po’ con te
Perché ho stima del tuo intelletto

Si può supporre
Che sia sufficiente
Per chiavare in direzione della stratosfera


21 -12 – 1948

(In culo oggi no - Jana Černá)


23:00



Body, Books, Eros, Letteratura 0 commenti

Giocavano tirandosi il glande
E le ghiande

Tiriamoceli anche noi

Ma attenzione
Se mi prendi nella figa
Partorirei un glande

Poi non avrei più bisogno di te
Sarebbe triste

E le lacrime gocciolerebbero in grembo 

(In culo oggi no - Jana Černá)


22:58



Letteratura 0 commenti


"Quando desideri con tutto il cuore che qualcuno ti ami, dentro ti si radica una follia che toglie ogni senso agli alberi, all'acqua e alla terra. E per te non esiste più nulla, eccetto quell'insistente, profondo, amaro bisogno. Ed è un sentimento comune a tutti, dalla nascita alla morte. "

- Denton Welch -


19:10



Pensieri nel vento 0 commenti

Mi separo dal circostante, resto lontana dai tessuti imbrattati di polvere di falsità che veste la gente. Disgustata evito il contatto da anni, lascio che a toccarmi siano solo tessuti cerati sui quali far scivolare silenzi colmi di rancore, invidia.
Preferirei il suono di parole che si frantumano sull'asfalto per mostrare al meglio la cerea pelle.
Assisto a metamorfosi di volti umani, divengono simili a serpenti, lunghe lingue scorrono tra natiche dorate. Sperano anch'esse di divenire color dell'oro.
Visioni nauseabonde, conati di vomito, la testa piena di dissenso.
Tutto appare un turbinio. Un vorticare di miasmi e immagini infette a cui non farò mai parte, non c'è banchetto virulento a cui desidero unirmi, ho già testato i morsi di falsi denti sulla carne e dall'impronta è nato nuovo derma.


01:32



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    Ametista
    Silenziofila, misofoba, eccessivamente selettiva, solitaria, paranoica, perfezionista. Amo: i libri, il suono fragile del violino, la notte, il suono delle parole greche, Egon Schiele, l'erotismo, le spine iliache sporgenti, le foto in bianco e nero. Odio: le leggi, le etichette sociali, le persone irose, la televisione, invecchiare.
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