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Primavera nera
Io sono lo spazio nero in cui irrompono le gemme con angoscia - Henry Miller -
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Blog a impatto zero

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Bilancia il CO2 prodotto dal tuo blog (o sito): partecipa, pianta gratis 1 albero e trasforma il tuo blog in “carbon neutral”


Quanta CO2 produce il mio blog? Secondo il Dr. Alexander Wissner-Gross, attivista ambientale e fisico di Harvard, un sito web produce una media di circa 0,02 g di CO2 per ogni visita. Assumendo 15.000 pagine visite al mese, questo si traduce in 3,6 kg di CO2 l'anno. Questa produzione è legata soprattutto al funzionamento dei server.
Quanta CO2 viene assorbita da un albero? Dipende da diversi fattori, ma la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) calcola che un albero assorba ogni anno in media circa 10kg di CO2. Noi consideriamo prudentemente 5kg l'anno per ogni albero.
Un albero neutralizza le emissioni di CO2 del tuo blog, per 50 anni! Come mostra il conto sopra indicato, il tuo blog produce almeno 3,6kg di CO2 l'anno, un albero ne elimina 5 e vive in media 50 anni! Aiutandoci a piantarne uno, insomma, puoi continuare a scrivere sul tuo blog per il prossimo mezzo secolo!                    


Dove piantiamo gli alberi e come? Doveconviene.it (http://www.doveconviene.it/) pianta con te e il tuo blog degli alberi in partnership con www.iplantatree.org, iniziativa ecologica tedesca che ha già realizzato opere di riforestazione in diverse aree.

Al momento, il progetto di riforestazione attivo al quale partecipo con il mio blog è dislocato a Göritz  e gli alberi che piantati sono querce.
Per partecipare: http://www.doveconviene.it/co2neutral/pianta-un-albero
Diffondete, please!


12:05



I ragazzi che si amano - Jacques Prévert

Books, Heart, Letteratura 0 commenti

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore


13:04



Books, Letteratura 0 commenti

CALIGOLA: Io vivo, io uccido, io esercito il potere delirante del distruttore, al confronto del quale il potere del creatore non è che una pallida imitazione. E' questa la felicità, Cesonia - la felicità, questa liberazione insopportabile, questo disprezzo universale, il sangue, l'odio che mi circonda, questo isolamento ineguagliabile che mi permette di controllare con uno sguardo tutta la mia vita, la gioia infinita del delitto impunito questa logica implacabile che cancella vite umane (la stringe ridendo), e che cancella anche te, Cesonia, per rendere infine perfetta l'eterna solitudine che ho scelto.

Caligola - Albert Camus


15:08



Books, Letteratura 0 commenti

CALIGOLA. E' buffo. Quando non uccido nessuno mi sento solo. I vivi non bastano a riempire l'universo e vincere la noia. Quando ci siete tutti, mi fate sentire intorno un vuoto così sconfinato da restarne accecato. Io non sto bene che in mezzo ai miei morti.

Caligola - Camus


14:35



Books, Letteratura 0 commenti

SCIPIONE. E tu ci credi agli dei?
CALIGOLA (ironico). Se permetti, questo resterà il grande segreto del mio regno. Tutto ciò che mi si può rimproverare oggi è di aver fatto qualche piccolo progresso sulla via della potenza e della libertà. Per un uomo che ama il potere, la concorrenza degli dei è seccante. Io l'ho eliminata. Ho dimostrato a questi dei effimeri che un uomo, se ci si mette, può esercitare senza nessuna pratica il loro ridicolo mestiere.
SCIPIONE. Ecco dov'è la bestemmia.
CALIGOLA. No, Scipione, la chiaroveggenza. Ho semplicemente capito che c'è un solo modo di eguagliare gli dei: basta essere crudeli quanto loro. (Furioso.) Nelle mie notti senza sonno ho incontrato il destino. Non puoi immaginare che aria idiota che ha. E monotona: non ha che una sola espressione. Implacabile. Niente di più facile da imitare. Anch'io, caro Scipione, mi metto la maschera. Me la metto (mette le mani sul viso) ed ecco che divento a mia volta dio, morte e destino, mentre un mio tragico sospiro investe le vite di quelle migliaia di uomini che hanno avuto la debolezza di affidarsi agli dei.
SCIPIONE. Ecco dov'è la bestemmia.
CALIGOLA. No, Scipione. E' arte drammatica! L'errore di tutti quegli uomini è di non credere abbastanza nel teatro. Se no saprebbero che a chiunque è permesso di recitare le tragedie celesti e farsi dio. Basta indurirsi il cuore.

Caligola - Albert Camus


13:53



Books, Letteratura 5 commenti

Un giorno vedrai che si può amare spesso, ma mai desiderare più d'una volta.

Caligola - Albert Camus


12:01



Books, Letteratura 0 commenti

CALIGOLA: (rialzando a stento il tono della voce). Mostro, Caligola, mostro. Bisogna andarsene in fretta, subito. Come si può continuare a vivere con le mani vuote quando prima stringevano l'intera speranza del mondo? Come venirne fuori? (Scoppia in una risata falsa, artificiosa.) Fare un contratto con la propria solitudine, no? Mettersi d'accordo con la vita. Darsi delle ragioni, scegliersi un'esistenza tranquilla, consolarsi. Non è per Caligola.

Caligola - Albert Camus


11:58



My poetries, Pensieri nel vento 0 commenti

La mente attua una fuga con il corpo
Blocca situazioni riversando paure
Ora la paura più grande è degli altri.
La carne diviene strumento, interruttore.
Frequente breve angosciante respiro
L'aria trapassa con fitte
Il diaframma è pesante e contorto
Colonie di formiche percorrono mani e viso incessantemente
Lo stomaco tenta di risalire l'esofago
Per lasciare una cavità d'angoscia
Lentamente tutto svanisce
Il sangue torna lento a scorrere
Il corpo un brandello stremato
Un chiodo a trafigger l'emisfero sinistro
Sul viso lacrime dolci

22 Novembre 2011


13:25



Books, Letteratura 0 commenti


È una tristezza che non può prendere forma, si accumula quietamente nel cuore come la neve in una notte senza vento.
Una volta, quando ero più giovane, avevo provato a esprimerla a parole. Ma non ne avevo trovata una che potesse trasmettere il mio sentimento ad altri, anzi nemmeno a me stesso, così avevo rinunciato. E avevo chiuso sia le mie parole sia il mio cuore. La tristezza troppo profonda non può prendere la forma delle lacrime.

La fine del mondo e il paese delle meraviglie - Haruki Murakami


12:01



Books, Letteratura 0 commenti

Hai detto che in questa città non ci sono conflitti, non c'è odio, non c'è avidità. Il che è una cosa magnifica. Se ne avessi l'energia farei un bell'applauso. Me se non ci sono tutte queste brutte cose, significa che non c'è nemmeno il loro contrario. La gioia, la felicità, l'amore. Se c'è la delusione è perché c'è la speranza, se c'è la tristezza è perché c'è la sua controparte, la gioia. Non esiste da nessuna parte la felicità senza delusione. Questa è la natura di cui parlo io. E poi considera l'amore. Anche riguardo a quella ragazza della biblioteca di cui parli. È probabile che tu l'ami. Ma è un sentimento che non può avere sbocchi. Perché lei non ha un cuore. È una persona senza cuore è semplicemente un'illusione che cammina.


La fine del mondo e il paese delle meraviglie - Haruki Murakami


19:50



Books, Letteratura 0 commenti

"Tutto deve essere in equilibrio. La natura è in equilibrio. Gli animali vivono in armonia. Gli umani non hanno imparato a farlo. Continuano a distruggersi.
Non vi è armonia, non pianificano ciò che fanno. Nella natura  è così diverso. La natura è equilibrata. La natura è energia e vita... e rinascita. Gli umani distruggono soltanto.  Distruggono la natura. Distruggono altri umani. Infine distruggeranno se stessi."

Molte vite, molti Maestri - Brian Weiss


13:16



Books, Letteratura 0 commenti

"Tutto viene quando deve venire. Una vita non può essere condotta a gran velocità, non può essere attuata  secondo un programma come tanti vorrebbero. Dobbiamo  accettare quello che ci giunge in un dato tempo, e non chiedere di più. Ma la vita è senza fine, noi non moriamo mai; non siamo mai realmente nati. Noi passiamo solo attraverso  diverse fasi. Non vi è fine. Gli umani hanno molte  dimensioni. Ma il tempo non è come ci appare, consiste piuttosto in lezioni che vengono imparate."

Molte vite, molti Maestri - Brian Weiss


13:15



È un pomeriggio di primavera - Anne Sexton

Books, Letteratura 0 commenti

Qui tutto è giallo e verde
Ascolta la sua voce, la sua pelle-di-terra,
le voci ossa-secche dei curiosi
che pulsano come annunci pubblicitari.
I piccoli animali dei boschi
Portano le loro maschere di morte
Dentro una stretta tana invernale.
Lo spaventapasseri si è strappato
I due occhi di diamanti
E si è avviato verso il villaggio.
Il generale e il postino
Hanno portato via i loro pacchi.
Tutto ciò è successo prima
Ma nulla qui è obsoleto.
Tutto qui è possibile.

Per questo
Forse una ragazzina ha riposto
I vestiti invernali e distrattamente
Si è messa sul ramo di un albero
Che sta sopra una pozza del fiume.
Si è distesa sul ramo,
Appena un po’ sopra le case dei pesci
Che nuotano dentro e fuori dal riflesso
E su e giù per le scale delle sue gambe.
Il suo corpo porta le nuvole a casa.
Lei guarda il suo viso d’acqua
Nel fiume dove uomini ciechi
Vengono a nuotare a mezzogiorno.

Per questo
Il suolo, quell'incubo invernale,
Ha curato le sue piaghe e scoppia
Di uccelli verdi e vitamine.
Per questo
Gli alberi ripiegano i loro rami
E reggono tazzine di pioggia
Con le loro dita sottili.
Per questo
Una donna sta ai fornelli
Cantando e cuocendo fiori.
Tutto qui è giallo e verde.

Di certo la primavera permetterà
A una ragazza senza uno straccio addosso
Di rigirarsi dolcemente nel suo sole
E di non aver paura del suo letto.
Lei ha già contato sette
Boccioli nel suo verde, verde specchio.
Due fiumi confluiscono sotto di lei.
La faccia di un bambino raggrinsisce
Nell'acqua ed è andata per sempre.
La donna è tutto ciò che è dato vedere
Nella sua bellezza animale.
La sua adorata e ostinata pelle
Riposa sul fondo dell'albero d'acqua.
Tutto è del tutto possibile
E anche i ciechi possono vedere.
 



00:34



Books, Letteratura 0 commenti

[...]
La morte ha le ossa tristi; si direbbe,

e tuttavia mi attende, anno dopo anno,
per risanare delicatamente una vecchia ferita,
per versare il mio fiato fuori dalla sua cattiva prigione.

Equilibrati là, a volte i suicidi si incontrano,
furiosi contro la frutta, una luna gonfiata,
lasciano il pane che hanno preso per un bacio,

lasciano la pagina del libro sbadatamente aperta,
qualcosa di rimasto non detto, il telefono non riagganciato
e l'amore, qualunque cosa fosse, un'infezione.

(da Voglia di morire di Anne Sexton)


11:53



Books, Letteratura 1commenti

[...]
Io riempio la stanza
con le parole della mia penna.
Le parole colano fuori come un aborto.
Io fiondo parole nell'aria
e loro tornano indietro come palle da squash.
E tuttavia c'è silenzio.
Come un'enorme bocca di bambino.

Il silenzio è la morte.
Viene ogni giorno come uno shock
a sedersi sulla mia spalla, un uccello bianco,
a beccare gli occhi neri
e il rosso muscolo vibrante
della mia bocca.

(da Il silenzio di Anne Sexton)


21:03



Books, Letteratura 0 commenti

[...]
E' ora di richiamare l'attenzione
sul nostro letto, una foresta di carne
dove semi scoppiano come proiettili.
Siamo nella nostra stanza. Siamo in
una scatola di scarpe. Siamo in una scatola di sangue.
Delicatamente ci siamo lasciati dei lividi, eppure
non siamo vecchi e non siamo nati morti.
Siamo qui su una zattera, esiliati dalla polvere.
L'odore di terra è svanito. L'odore
di sangue è qui e la lama e il suo proiettile.
[...]

(tratto da Ora - Anne Sexton)


20:45



1commenti

I più bei regali sono quelli che ricevi da chi ti vuol bene, da chi ti fa una sorpresa in un momento inaspettato.

Grazie Diana


16:25



Books, Letteratura 0 commenti

La sua maschera brilla leggermente nel buio - senza dubbio un cuoio sottilissimo - una maschera di dolore.

Il vangelo di Eros - Florence Dugas


23:57



Immagini 0 commenti


11:47



Books, Letteratura 0 commenti

- L'istinto sessuale è un'energia positiva. Su questo non c'è dubbio. Se uno l'accumula, se non la sfoga, finisce col perdere anche la lucidità intellettuale e l'equilibrio fisico. Questo è valido sia per l'uomo sia per la donna. Nella donna, il ciclo mestruale diventa irregolare, e i nervi salgono a fior di pelle. -

La fine del mondo e il paese delle meraviglie - Haruki Murakami


19:37



Pensieri nel vento 0 commenti

"Fai tutto tu
crei i casi e litighi"

Inevitabilmente le parole di oggi mi riportano al sogno di questa notte.

Siamo entrambi in acqua. Tu resti fermo al bordo della piscina, io con grandi bracciate nuoto smuovendo tutta l'acqua di un colore azzurro-verde, profonda.


19:15



Books, Eros, Letteratura 0 commenti

"Le sue contrazioni sembrano non finire mai e tutto quello sperma che la brucia è come una frustata interiore, più dolce e più violenta di quelle che le hanno dilaniato il corpo."

Il vangelo di Eros - Florence Dugas


20:21



Books, Letteratura 1commenti

LA STREGA: Verso l’alba mi ero appena addormentata, quando sono stata risvegliata dalla folla che urlava fuori della prigione. Ero sgomenta e mi sono messa a piangere, ma è stato inutile, dato che tutto era stato ormai deciso. Mi sono arrampicata fino alla finestrella del soffitto e di lassù ho guardato il cortile. C’era già la carretta e c’era anche il prete; ma ancora non riuscivo a vedere il boia. Il sole stava per levarsi; non c’era una nuvola in cielo. Stavo lassù e guardavo la gente. Ora cominciavo a distinguere le loro facce. Le loro voci mi entravano negli orecchi ed erano come dei sinistri richiami di uccelli malvagi... Guardando le mie mani che si aggrappavano alle sporgenze del muro, mi sono accorta che le unghie erano spezzate e annerite per il sangue, mentre le nocche, tese da tutta la forza che avevo, diventavano sempre più bianche. Ho sentito delle voci più nitide che ora venivano dal corridoio; poi la porta si è aperta; io sono caduta giù e mi sono trovata con la fronte contro delle grosse tavole che puzzavano di paglia marcia. Mi hanno afferrato per la vita e, tenendomi le spalle, mi hanno messo al collo un collare di ferro. Ero tutta intirizzita e allora non potevo né parlare, né gridare. E neppure camminare. Ma loro mi tiravano con la catena e così dovevo seguirli per forza. Mi trascinarono attraverso una scala di pietra ed ogni volta che cadevo mi sembrava di soffocare. Mi tiravano con la catena, però non mi misero le mani addosso come le altre guardie. Questa volta non mi sghignazzavano dietro. Stavano in silenzio e dimostravano una certa paura. Era perché sapevano che Lui mi seguiva e mi stava vicino. La porta si è spalancata; la luce del sole mi ha picchiato negli occhi. C’era come un grido nel sole mentre la brezza mattutina alzava la polvere per buttarcela in viso. Stavo seduta sul carro con le spalle voltate ed ero legata in modo da essere costretta a tenere la testa piegata contro il petto e così, ogni volta che il carro si scuoteva, sentivo male, perché il ferro mi serrava la gola. Ma non ho gridato. Il dolore mi ha aiutato; le pietre della strada mi hanno aiutato e lo scricchiolare delle ruote mi ha aiutato: non c’era niente davanti a me e niente dietro di me. Tenevo gli occhi chiusi e la luce del sole mandava delle ondate rosse attraverso le mie palpebre serrate e sentivo il rumore dei passi di molte persone. Ora la polvere della strada, in mulinello, formava come un fumo. Sentivo il respiro della gente intorno a me, avvertivo il battito dei loro polsi e il dilatarsi dei loro occhi. Ora c’era un gran silenzio. Come siamo arrivati all’incrocio mi hanno slegata e ho piegato indietro la testa. Al di sopra dei pini c’erano delle strisce sottili di nuvole allungate, come fossero delle mani. Allora mi è arrivato il fumo del fuoco. Veniva da un enorme rogo e tutti cominciavano a tossire. Il fuoco è divampato: era una fiamma enorme che arrivava a bruciarmi il viso. Allora mi sono girata e mi sono accorta che dietro di me c’era Lui... La sua bocca ha sorriso, i suoi occhi sono diventati grandi e limpidi e Lui mi è venuto vicino vicino; ho sentito il suo respiro contro la mia guancia e Lui ha portato la mano sul mio fianco. Allora mi sono girata verso il rogo e ho alzato le mani sopra la testa. Mi sono drizzata sulle punte dei piedi per allungarmi quanto potevo e ho riso. Ridevo ma il mio riso era quello di un bambino piccolo; poi ho cominciato a gridare e, quasi a mia insaputa, tra le grida sono comparse delle parole, come pesci che guizzano in un torrente: «Ecco la ruota è in moto / scorre la sabbia. / Grido d’uccelli notturni / ecco l’albero cade / la vipera trema. / Ora la ruota si ferma / c’è solo silenzio. Bisogna saltare / la sabbia è finita / dalla montagna giungono urla. E si spalanca / il greto del fiume. Ecco che ora / sono arrivati... » Dopo mi hanno picchiata con un bastone sul braccio e così sono caduta. Mi hanno legata alla scala che hanno alzato sopra il fuoco: il fuoco mi è venuto incontro attaccando i miei vestiti. Prima che finissi sopra il rogo, già bruciavo come una torcia. Si sono messi a cantare un salmo, ma ormai non avevo più paura. Lui teneva il suo grande corpo davanti al mio e insieme ci siamo immersi nel grande lago; Lui mi ha avvolto e non avevo più freddo.

Pittura su legno - Ingmar Bergman


20:11



Books, Eros, Fantasie, Letteratura 0 commenti

"E questa volta, i muscoli dell'ano si sono rilasciati. Il glande ha forzato l'ingresso. La pelle si è tesa - il giorno dopo, sulle lenzuola, c'era tanto sangue come se l'avesse deflorata. Per un minuto, forse, lei l'ha tenuto prigioniero, il tempo di abituarsi a quella cosa enorme - poi, con i talloni sulle reni, con le mani sulle spalle, l'ha fatto entrare. Lui ha dovuto solo spingere, e lei lo ha sentito penetrarle nel culo, lentamente, quella sbarra inverosimilmente esigente e delicata. L'ha squarciata come si strappa una pagina di cui non si è contenti - lei ha avuto l'impressione di una rinascita più che di un sacrificio. Più orgoglio che dolore, e ben presto più piacere che orgoglio - un piacere nato nel cuore stesso del dolore. Lei ha premuto le gambe sulle sue reni - ancora più  fondo, ancora più aperta, le labbra sul collo a ripetere il suo nome, le dita aggrappate alla sua nuca, i suoi capelli tagliati cortissimi le irritavano i palmi. Era così in fusione che non l'ha sentito godere."

Il vangelo di Eros - Florence Dugas


18:47



Books, Heart, Letteratura 1commenti

"Ci sono troppe persone che si esita a seguire e che si lasciano andar via..."

Il vangelo di Eros - Florence Dugas


18:35



Books, Heart, Letteratura 1commenti

Ma io volevo baci larghi come oceani in cui perdermi e affogare, volevo baci grandi e baci lenti come un respiro cosmico, volevo bagni di baci in cui rilassarmi e finalmente imparare i suoi movimenti d’amore.

Biglietti agli amici - Pier Vittorio Tondelli


18:29



Books, Letteratura 0 commenti

"Fin dall'infanzia aveva coltivato il desiderio di morire, di togliersi la vita, come si suol dire, però non si era mai concentrato su questo desiderio fino al limite estremo. Non era riuscito a rassegnarsi al fatto di essere stato partorito in un mondo che in sostanza e fin dall'inizio lo aveva sempre disgustato in tutto e per tutto. Poi era cresciuto e aveva creduto di poter uccidere in sé questo desiderio, pensava che esso ad un tratto sarebbe svanito, invece questo desiderio era diventato di anno in anno più intenso, anche se, così lui, l'intensità e la concentrazione su questo desiderio non erano giunte al limite estremo. La mia inesauribile curiosità ha impedito il mio suicidio, così lui, pensai. Noi non perdoniamo al padre di averci fatti, alla madre di averci gettati nel mondo e alla sorella di essere la perpetua testimone della nostra infelicità. Esistere, in sostanza, non significa nient'altro che questo: essere disperati, così lui."

Il soccombente - Thomas Bernhard


11:45



L'Isola - Ana Juan e Matz Mainka

Arte, Books, Video 0 commenti


23:23



Circus - Ana Juan

Arte, Books, Video 0 commenti


23:20



Sorelle - Ana Juan e Matz Mainka

Arte, Books, Video 0 commenti


22:52



Immagini, Pensieri nel vento 4 commenti


Ricevetti in regalo una macchina da scrivere quando ero molto piccola. Fu il regalo più bello che abbia mai ricevuto. Ne amavo l'odore, dolce e lento era il suo espandersi nei polmoni; il suono dei tasti, duro e secco; il contatto tra polpastrelli e plastica, accogliente come calice che riceve acqua. Mi inebriava il martellante suono, la danza di lettere impresse, intrappolate sotto un nastro d'inchiostro.
Ne rimossi il ricordo fino a qualche anno fa. Oggi vedere questa foto mi ha riempita di dolorosa nostalgia per un oggetto che tanto ho amato durante l'infanzia. Nell'ossessione di conservare le cose ad uno stato perfetto, la riponevo nella sua scatola ogni qualvolta terminavo di usarla e non lasciavo ad altri possibilità di giocarci. Meticolosa e possessiva sin da bambina. Continuai ad usarla anche quando il nastro terminò il suo lavoro, lasciando gli occhi godere dei balzi delle lettere invisibili e impazzite.
Fu un litigio a portarmela via. La mia punizione fu vederla infrangersi sul pavimento, divenne cristallo che perde splendore. L'imperdonabile ira di mia madre ad infrangermi di dolore, come se non bastasse esser punita vivendo, temendo, muovendomi tra le pareti senza fare rumore per non svegliare turbinii neri e incompresibili a tutti. Reggendo sul diaframma esile di bambina un peso che sa di invidia impossibile da ignorare.
Un'altro peso invece si disgrega nell'aria chiedendo ad essa di somigliarle, di divenire trasparente e muta.


12:14



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    Silenziofila, misofoba, eccessivamente selettiva, solitaria, paranoica, perfezionista. Amo: i libri, il suono fragile del violino, la notte, il suono delle parole greche, Egon Schiele, l'erotismo, le spine iliache sporgenti, le foto in bianco e nero. Odio: le leggi, le etichette sociali, le persone irose, la televisione, invecchiare.
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