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Primavera nera
Io sono lo spazio nero in cui irrompono le gemme con angoscia - Henry Miller -
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Anatomy, Arte, Body, Heart 1commenti



16:02



Books, Letteratura 0 commenti

 Spesso mi sono chiesto quanto impieghi l'ultima nota di un brano musicale a spegnersi del tutto. Non solo fisicamente, come vibrazione sonora, ma come vibrazione emotiva.

Canone Inverso - Paolo Maurensig


11:33



Gaze - Innes McDougall

Arte, Body, Immagini 0 commenti



00:20



Anatomy, Arte, Body, Books, Immagini, Letteratura 0 commenti

"Non mi considero antimaterna, ma non avverto neanche alcuna compulsione a moltiplicarmi. "

Accoppiamenti - Norman Rush



Enric Huguet - Calcium Sandoz


13:27



Open. La mia storia - Andre Agassi

Books, Letteratura 0 commenti


"Il tennis è lo sport in cui parli da solo. Nessun atleta parla da solo come i tennisti. I lanciatori di baseball, i golfisti, i portieri borbottano tra sé, ovviamente, ma i tennisti parlano con se stessi – e si rispondono. Nella foga di un incontro, i tennisti sembrano dei pazzi per la strada, che farneticano, imprecano e dibattono accesamente con il proprio alter-ego. Perché? Perché il tennis è uno sport così maledettamente solitario." 

"La mia impugnatura è personale quanto le mie impronte digitali, un sottoprodotto non solo della forma della mia mano e della lunghezza delle mie dita, ma delle dimensioni dei miei calli e della forza della mia presa. Roman ha un calco della mia presa, che applica alla racchetta. Poi l’avvolge con pelle di vitello che batte per assottigliarla fino a ottenere la larghezza voluta. Un millimetro di differenza, verso la fine di un incontro di quattro ore, può essere fastidioso e irritante quanto un sassolino nella scarpa." 

"Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta. Per quanto voglia fermarmi, non ci riesco. Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto tra ciò che voglio e ciò che effettivamente faccio mi appare l’essenza della mia vita."

"Mio padre ha alzato il nemico di quindici centimetri rispetto all'altezza regolamentare, per renderlo ancora più difficile da evitare. Se posso scavalcare la rete alta di mio padre, pensa che non avrò problemi a superarla un giorno a Wimbledon. Che io non voglia giocare a Wimbledon non ha importanza. Quello che voglio io è irrilevante."

"Ho interiorizzato mio padre – la sua impazienza, il suo perfezionismo, la sua rabbia – finché la sua voce non mi sembra la mia, è la mia. Non c’è più bisogno che papà mi torturi. D’ora in poi posso farlo da solo."

"Nel momento in cui la palla esce dalla mia racchetta, dalla mia bocca esce un suono puramente animalesco. So che non emetterò mai più un suono del genere, né colpirò mai più una palla da tennis così forte o con maggiore perfezione. Questa è l’unica pace: una palla colpita in maniera impeccabile. "


11:15



Andalo

Immagini, My photos 2 commenti









23:31



Molveno - Giro del lago

Immagini, My photos 0 commenti


Il paesaggio nei pressi di Molveno



Arrivati al lago un vento gelido ad abbracciarci








Giunti alla prima metà del percorso







Il meraviglioso paesaggio al termine del giro








21:24



Sardagna (TN)

Immagini, My photos 0 commenti


Trento vista da Sardagna
Monte Bondone


Incontri lungo il sentiero dei castagni

Tronco dalle sembianze di uccello




19:46



Blood bag

Anatomy, Arte, Body, Heart 0 commenti



12:14



Heart, My poetries, Pensieri nel vento 0 commenti

Un pezzo di vita sgretolata
Sentire il nulla che tra le mani viene stretto
Sul ciglio della strada il vuoto mi abbraccia
Incurante dell'arrivo di pioggie incessanti o abbacinanti albe
Compongo numeri per non amare il tepore del nulla
Allontanarmi dall'incuranza che mi alletta

11 Ottobre 2012


20:16



Arte, Immagini 0 commenti

A heron lotus graph 70x70cm - Cao Zuimeng


12:12



Immagini, My photos 0 commenti

Macina per grano

Da quando ti ho vista sei diventata la mia ossessione.


15:34



1commenti

Brucerò fra il rogo della colpevolezza di aver macchiato un libro.


13:40



Bambino Bruciato - Stig Dagerman

Books, Letteratura 0 commenti

"Cominciava ad avere freddo. Quando smette di piangere, le vien freddo. Poi mal di testa. Ha messo una mano sul tavolo, perchè io la scaldassi. Io ero arrabbiato e ho fatto finta di non vederla. Ma quando stavamo per andar via, le ho detto: Lì c'è la tua mano. Non te la dimenticare. Poi mi sono pentito. Ma a quel punto era troppo tardi. Non le ho telefonato per tre giorni. Lo so che lei è lì che aspetta, cammina avanti e indietro, piange e aspetta. Ma non osa telefonare. Io l'amo. Ogni volta che penso a lei mi prende una tristezza. Poi avrei voglia di scaldarla. Non potre mai tradirla. Inoltre mi ama troppo."


"Quando qualcuno muore, da una parte si apre un grande buco vuoto. Ma dall'altra rimane una grande quantità di cose. Queste cose le si guarda, le si gira in tutti i sensi. Non si sa bene cosa farne. Si comincia con l'accarezzarle. Quando le si accarezza a lungo, le dita cominciano a stancarsi. Così si finisce per odiarle."

"A letto, si tiene un cuscino sul petto. I cuscini sono una buona cosa per chi è solo. Con un cuscino si possono fare due morbide ginocchia. E anche un morbido braccio che stringe il corpo. Nessuno ha un braccio morbido come un cuscino, nè così caldo, perchè si può farlo caldo quanto si vuole. Il braccio lo riscalda e lo fa sentire meno solo."


"Dentro di noi portiamo l'immagine di qualcosa di spaventoso che ci accadrà prima o poi nel buio più fondo, l'immagine di qualcuno che incontreremo in una sera di pioggia e di vento, l'immagine di qualcuno di nascosto nell'oscurità dietro una porta mentre entriamo in una stanza. Ognuno di noi porta dentro di sé l'immagine di uno spettro. Per questo in realtà non ci spaventiamo al momento del terribile incontro: lo abbiamo aspettato ogni giorno, al calare delle tenebre. La tremenda sensazione di una conferma è tutto quello che proviamo."

"E' che il suo viso e la parte anteriore del suo corpo possono talvolta dare una sensazione di solitudine e di un silenzio che in genere solo una schiena può dare."


"Cos'avete da guardarmi, vorrebbe gridare. Ma grida soltanto con gli occhi. E' l'unico grido che riesce a tirar fuori. L'altro grido, quello vero, resta sepolto nel suo profondo. E' un uovo che giace sotto sabbia calda, ci vorrà molto calore per farlo schiudere; una volta chiuso, il grido verrà fuori, ma prima che il guscio si rompa, nessuno può sapere come sarà. Neppure lui."


"I genitori vivono una vita più impura di quella dei loro figli, perchè si perdonano tutto. Arrivare a perdonare tutto a se stessi e praticamente niente ai propri figli è il grande vantaggio che "l'esperienza" concede agli uomini. Quello che i genitori chiamano esperienza non è altro che il tentativo, riuscito fino al limite del mero cinismo, di negare tutto quello che avevano sperimentato di più puro, più giusto e più vero in gioventù. Loro stessi non si accorgono dello spaventoso cinismo implicito in questo continuo parlare dell'"esperienza" come del massimo obiettivo della vita. Si accorgono soltanto dell'"inesperienza" dei loro figli, cioè di quella mancanza di esperienza che si chiama purezza e onestà, e questo li irrita. E quando sono irritati scaricano la loro irritazione sui figli, e questo lo chiamano "educare". Perchè che cos'è l'educazione, se non il tentativo di genitori irritati di soffocare nei figli quello che riconoscono in se stessi? Se non sono irritati, si atteggiano a superiori, superiori perchè con ipocrita fierezza si fanno vanto della loro grande esperienza della vita, come se ci fosse davvero qualche motivo di rispetto e di ammirazione nell'aver distrutto la parte migliore di se stessi."


"Per non sentirsi solo, la sveglia dolcemente e rimangono sdraiati ad ascoltare il mare e i piccoli colpi di becco della pioggia sul tetto delle imposte. Forse sono quelli i momenti di più intensa felicità. Non ancora del tutto svegli, non hanno alcun ricordo del passato, sentono solo la reciproca vicinanza e il tepore dei loro corpi. In quei momenti diventano anonimi: non c'è nessun Bengt e nessuna Gun, solo un essere umano accanto a un altro che può essere chiunque e che è caldo e amato. Per riconoscersi devono addirittura tastarsi i volti come i ciechi. Per gioco, perchè non hanno bisogno di riconoscersi. Non dovrebbero riconoscersi. Basta il buio e la morbidezza e il calore della carne."


12:40



Pensieri nel vento 0 commenti

Un'estate partita male, pochi libri letti, un feto letterario cullato ancora nella quiescenza, non per mancanza di ispirazione ma di isolamento mentale o ancor più fisico. Non si sono alzate le barriere che han dovuto difendere da suoni familiari, ansie e doveri.
Erano sempre sotto un lembo di pelle infiammata le parole, il tempo materiale ad accarezzarle per lasciare spazio ad altre necessità.
C'è stata anche un'occasione perduta, la rivolta. Il macigno greve del dovere, la leggerezza del corpo scrollato dal pianto. Pochi istanti e torna la frustazione di arginare potenziali, assecondare desideri familiari per essere l'unica a non deludere, mai.
E' avvilente il ritorno in un luogo in cui ogni capacità non ha valore. L'ambizione diviene una malattia da soffocare.
Trovo ridicolo e involontariamente geniale il modo in cui gli incapaci riescano a conquistare isole nuotando nella trascuranza.
Convivenze parassitarie da sopportare, individualismo represso.
Devo distrarmi per impedire alla sopraffazione di tagliuzzarmi gli occhi ogni giorno.

Consolazione e rabbia i giorni trascorsi in Trentino. I piedi infossati nella terra, sotto il peso plumbeo dei mesi che ci separeranno ancora.
Gli alberi divengono orfani di foglie, le terre bruciate per esser preparate alla semina. Nella trasformazione, in cui tutto appare morente, per le piogge esala l'olezzo della vita madida di placenta. E' un pullulare di organi, di sensi. Divengo ricettiva, famelica fame di immagini tormenta villi intestinali pronti ad assorbire, il sangue diviene inchiostro con cui tingere le mani.








11:51



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    Ametista
    Silenziofila, misofoba, eccessivamente selettiva, solitaria, paranoica, perfezionista. Amo: i libri, il suono fragile del violino, la notte, il suono delle parole greche, Egon Schiele, l'erotismo, le spine iliache sporgenti, le foto in bianco e nero. Odio: le leggi, le etichette sociali, le persone irose, la televisione, invecchiare.
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