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Primavera nera
Io sono lo spazio nero in cui irrompono le gemme con angoscia - Henry Miller -
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Pensieri nel vento 0 commenti

Ritorno a dimenticarmi.


00:07



The difference between man and woman

Immagini 0 commenti



14:15



Heart, My poetries, Pensieri nel vento 0 commenti

Le parole sono pietre possenti
Sprofondano opprimendo la carne
Spremendo dal cuore un succo dolce di morte
Le parole sono lame
Denudato il corpo si riempie di decori
Tu osservi il sangue dalle linee sgorgare
Solo quando il corpo cade esangue il dolore ti tocca
A terra voglio stare giacente
A terra abbracciami sangue

3 Dicembre 2013


19:58



Pensieri nel vento 0 commenti

Capita a volte che il desiderio di morire torna prepotente perché insostenibili presenze inquinano l'animo irreparabilmente.
Gioisco al pensiero di una vasca calda in cui cullare le membra, diffondere il sangue mai più inquieto.

10 Novembre 2013


20:06



Pensieri nel vento 0 commenti

Un'elemento costante mette in testa una sola ipotesi.
Avrei preferito domande dirette, avrei risposto perché sono una persona aperta, non ho mai negato la parola a nessuno. Ho solo deciso per me, anziché vacillare nelle attese del futuro nulla. Quel che ho compreso dopo è tutt'altra storia.
Ora l'accorgermi di intromissioni sottili provoca un enorme fastidio e una delusione altrettanto vasta.


20:47



Voyage - Laura Wachter

Anatomy, Arte, Body, Immagini 0 commenti



23:05



Anatomy, Body, My poetries, Pensieri nel vento 0 commenti

Necessito di bisturi linguistici e fotografici
Liberare il corpo da muschi e licheni
Sezionarlo in frammenti uccidendo l'unità irreale
Lo scheletro, unico adamantino sostegno
Rifiorisce nella morte
Si adorna con fiori dalle enormi corolle
Lo avviluppano docili cauli
Su di esso innumerevoli larve schiudenti
Lasceranno cadere polvere di oro al battere di future ali






18:13



Body, Heart, My poetries, Pensieri nel vento 1commenti

Lascio Catania alle spalle
Trovo un cielo grigio e compatto ad abbracciarmi
Una sacca di lacrime si schianta sul petto
Si fracassa lasciando rotolare ogni goccia di amara lontananza
Scorre la mano sul ricordo di un'impronta dentaria
La pelle serba ricordi temporanei
Lascia scaglie di pelle adagiarsi nella mente
In attesa di futuri marchi di possessione


09:07



Alda Merini, Books, Letteratura 0 commenti

Quando gli innamorati si parlano
attraverso gli alberi
e attraverso mille strade infelici,
quando abbracciano l’edera
come se fosse un canto,
quanto trovano la grazia
nelle spighe scomposte
e degli alti rigogli,
quando gli amanti gemono
sono signori della terra
e sono vicini a Dio
come i santi più ebbri.

Quando gli innamorati parlano di morte
parlano di vita in eterno
in un colloquio di un fine esperanto
noto soltanto a Lui.
Il loro linguaggio è dissacratore,
ma chiama la grazia infinita
di un grande perdono.


da Ballate non pagate - Alda Merini


13:09



Alda Merini, Books, Letteratura 0 commenti

Dolcissimo poeta
nato dopo la morte,
mio figlio sconsolato
ormai vecchio e sepolto
che gemi da morire
per lo stupro volgare,
ascolta:
con il silenziatore
mi hanno ucciso di fame
e poi di azzurra sete
di cose di infinito,
mi han messa a germogliare
in un vaso di seppie.

da Ballate non pagate - Alda Merini


13:05



Alda Merini, Books, Letteratura 0 commenti

Vieni a rapirmi e dentro questo ardente
Panorama di sogno a rinverdirmi.
Vieni allo spazio della vita mia,
Cambiamento di tempo: se sei uomo
Devi divaricare la mia mente,
Ma se sei donna non avrai salute
Né fame né ricordo maledetto.

Rammento solo che son fatta eguale
Al tuo fango e resisto al tuo costato;
Chiamami nume e poi chiamami Athena
Ma soprattutto chiamami tua donna,
O fiore di domanda doroso.


Alda Merini da Ballate non pagate


13:02



Alda Merini, Books, Letteratura 0 commenti

Rendimi i miei capelli,
non portarli con te nelle tue pene,
inebriami di baci, come statua
che abbia compiuto musiche maggiori.

O coscia del destino semiaperto,
lascia che ti ricami una chimera
sull’avambraccio
prima che la follia del tempo
divori le caviglie.

Sei nata donna
ma tu sei così oscura
come tranello in cui tema il piede
di orizzontarsi. Sei la mia dimora,
la dimora traslata dalle vigne
che fa tacere anche il pavimento.


da Ballate non pagate - Alda Merini


12:59



Alda Merini, Books, Letteratura 0 commenti

Io come voi sono stata sorpresa
mentre rubavo la vita,
buttata fuori dal mio desiderio d’amore.
Io come voi non sono stata ascoltata
e ho visto le sbarre del silenzio
crescermi intorno e strapparmi i capelli.
Io come voi ho pianto,
ho riso e ho sperato.
Io come voi mi sono sentita togliere
i vestiti di dosso
e quando mi hanno dato in mano
la mia vergogna
ho mangiato vergogna ogni giorno.
Io come voi ho soccorso il nemico,
ho avuto fede nei miei poveri panni
e ho domandato che cosa sia il Signore,
poi dall'idea della sua esistenza
ho tratto forza per sentire il martirio
voltarmi intorno come colomba viva.
Io come voi ho consumato l’amore da sola
lontana persino dal Cristo risorto.
Ma io come voi sono tornata alla scienza
del dolore dell’uomo, che è la scienza mia.

da Ballate non pagate - Alda Merini


12:55



Per il mio Amore lontano... (da In culo oggi no - Jana Černá)

Body, Books, Eros, Heart, Letteratura 0 commenti

Dimmi, per favore, che razza di assurdità è il fatto che non sei qui? Che razza di cretinata è il fatto che in questo momento non Ti posso baciare, che non mi posso stendere accanto a Te, che non Ti posso accarezzare, eccitare ed eccitarmi di Te, che non Ti posso eccitare con la bocca fino all’orgasmo e sentirTi nel ventre e poi ridere insieme a Te del fatto che la barba Ti puzza a tal punto che il bigliettaio in tram avrà un’erezione quando Ti bucherà il biglietto, che non ti posso dare da saccheggiare tutto il mio corpo dalle tette alla fica fino al culo perché Tu Te le fotta completamente, e obbligarTi, con la lingua abilmente introdotta nel culo, a venirtene con il volto deturpato in una smorfia, che non Ti posso sentire dentro di me quasi immobile in una bruciante tenerezza d’amore tesa fino al sentimento, che non Ti posso schiacciare l’uccello tra le tette e pulirle poi orgogliosamente dallo sperma appiccicaticcio? Perché, per la miseria, non c’è la Tua lingua nella mia fica, quando tanto fortemente e con veemenza ce la voglio, perché non avverto il solletico doloroso dei Tuoi morsi sulla pianta dei piedi, perché non posso mostrarti il culo perché Tu lo sfondi, lo morda, lo picchi e lo cosparga di sperma, perché non posso stare distesa accanto a Te e parlare con Te di qualsiasi cosa – della filosofia del sesso degli angeli – con naturale confidenza uno accanto all’altra e nel frattempo farTi una sega giusto così, per eccesso di vitalità?


Perché non posso spompinarTi e portare in bocca lo sperma alla Tua bocca perchè Tu lo inghiotta e Ti si blocchi un attimo in gola per via del suo sapere penetrante, che mi rimane sempre a lungo sulla lingua, sicché qualsiasi cosa mangio ha il sapore di un prodotto del Tuo uccello, e quando mangio pane e burro il sapore sembra quello di una scopata? Perché non posso metterTi con le spalle a terra e ficcarTi le tette in bocca perché Tu le ciucci con l’espressione di un lattante, a occhi chiusi e schioccando gustosamente la lingua sul palato? E perché poi non posso inginocchiarmi sopra di Te con la fica ben irrorata di sangue per l’arrapamento, e lasciarTela leccare e rovistare con le mani fino a che tutto il corpo ha una contrazione per lo spasimo e Ti piscio in bocca perché tutti i muscoli hanno ceduto?


Perché non sei qui per mettermi a pancia in giù e disegnarmi con le unghie sul culo decorazioni simili a quelle delle uova pasquali fino a farne zampillare piccole gocce di sangue? Gocce che si trasformerebbero in croste che sentirei sul culo per molti giorni ancora? Perché non sei qui a farmi un succhiotto nell’incavo della scapola, un succhiotto che mentre lo fai mi fai irrorare di sangue la fica fino a farla diventare dura come pane secco, tanto da fare rumore mentre scopa?



[...] perché non siamo poi distesi vicini, sazi e soddisfatti fino a grugnire, non ci teniamo per mano e non chiacchieriamo, non scopiamo poi di nuovo, questa volta con normalità così assoluta che ci è quasi estranea, io di sotto con le gambe alzate e Tu sopra di me al ritmo regolare di una posizione angelica nella quale  è possibile baciarsi e  l’unica perversione è la perversione delle lingue che si toccano, uno scopare che dura a lungo, ma non è faticoso e nel quale c’è la vicinanza più palpabile e più grande, uno scopare il cui ritmo è a tratti interrotto dalla quiete affinché il culmine venga rimandato di un altro istante, e non si tratta di parsimonia e la cosa avviene con l’accordo naturale di entrambi, uno scopare nel quale ci tocchiamo coi corpi così a lungo da appiccicarci e lo spazio tra noi due è così esiguo che non riusciamo neppure a infilarci una mano e a accarezzarci, uno scopare nel quale si insinua un po’ di convulsione solo poco prima di giungere al vero e proprio culmine.


23:09



Paranoia femminile

Books, Eros, Letteratura 0 commenti

In culo oggi no
Mi fa male

E poi vorrei prima chiacchierare un po’ con te
Perché ho stima del tuo intelletto

Si può supporre
Che sia sufficiente
Per chiavare in direzione della stratosfera


21 -12 – 1948

(In culo oggi no - Jana Černá)


23:00



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Giocavano tirandosi il glande
E le ghiande

Tiriamoceli anche noi

Ma attenzione
Se mi prendi nella figa
Partorirei un glande

Poi non avrei più bisogno di te
Sarebbe triste

E le lacrime gocciolerebbero in grembo 

(In culo oggi no - Jana Černá)


22:58



Letteratura 0 commenti


"Quando desideri con tutto il cuore che qualcuno ti ami, dentro ti si radica una follia che toglie ogni senso agli alberi, all'acqua e alla terra. E per te non esiste più nulla, eccetto quell'insistente, profondo, amaro bisogno. Ed è un sentimento comune a tutti, dalla nascita alla morte. "

- Denton Welch -


19:10



Pensieri nel vento 0 commenti

Mi separo dal circostante, resto lontana dai tessuti imbrattati di polvere di falsità che veste la gente. Disgustata evito il contatto da anni, lascio che a toccarmi siano solo tessuti cerati sui quali far scivolare silenzi colmi di rancore, invidia.
Preferirei il suono di parole che si frantumano sull'asfalto per mostrare al meglio la cerea pelle.
Assisto a metamorfosi di volti umani, divengono simili a serpenti, lunghe lingue scorrono tra natiche dorate. Sperano anch'esse di divenire color dell'oro.
Visioni nauseabonde, conati di vomito, la testa piena di dissenso.
Tutto appare un turbinio. Un vorticare di miasmi e immagini infette a cui non farò mai parte, non c'è banchetto virulento a cui desidero unirmi, ho già testato i morsi di falsi denti sulla carne e dall'impronta è nato nuovo derma.


01:32



La parola della settimana: Intolleranza

Immagini, My photos 0 commenti


Intolleranza


16:00



Heart 0 commenti

"Felici i giorni in cui il fato ti riempie di lacrime e arcobaleni
Della lussuria che tenta i papaveri con turbinii e voglie."

Franco Battiato - Tra sesso e castità


03:09



Poeta nero - Antonin Artaud

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Ti assilla un seno di vergine,
poeta nero,
poeta inacidito, mentre la vita bolle
e la città arde,
e il cielo si riassorbe in pioggia,
e la tua penna graffia al cuore della vita.

Foresta, foresta brulicante d’occhi
sui pinoli disseminati;
chiome di bufera, i poeti
inforcano cavalli e cani.

Gli occhi si infuriano, le lingue girano
il cielo fluisce nelle narici
come un latte nutriente e azzurro;
io sono appeso alle vostre bocche
donne, aspri cuori di aceto.


00:02



Raccapriccio - Antonin Artaud

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Era come se l’irrimediabile si fosse compiuto:

L’orrore era al suo culmine
Insieme alla disperazione
E allo sconforto.
E ciò si estendeva
A tutta la mia vita spirituale futura.
Dio allora si era reso introvabile.
C’era un punto nero
Dov’era confluita la mia sorte
Che restava lì
Inchiodata
Fin quando il tempo
Non venga riassorbito dall'eternità.


23:41



La marea - Antonin Artaud

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Nel prolungamento infinito della marea
Udiremo sotto le alberature che si gonfiano
Le viole dei cieli che riempiono le ombre
Del battito degli astri dilatati.

Il vento soffiando nella caverna adamantina
Dove vira il cristallo de l’albero delle madrepore
Farà girare sulla soglia intrisa dei nostri pori
L’inaspettato smalto di un altro firmamento.

Qui io voglio piantare una penna viva.
Che sui vostri volti scintillanti inscriva
Miraggi marini, il segno che vi rende
La libertà nei pascoli del mio sangue.


23:37



Giardino nero – Antonin Artaud

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Scorrete fiumi del cielo nei nostri petali neri.
Le ombre hanno riempito la terra che ci regge.
Aprite le nostre strade al carreggio delle vostre stelle.
Illuminateci, scortateci con le vostre schiere,
Legioni argentine, lungo la strada mortale
Dove ci incamminiamo al centro della notte.
Così il giardino parla in riva al mare.
Ed il gelido metallo delle vostre sante colonne
O steli ha vibrato. Ecco la notte che offre
La chiave universale delle sue porte di corno
Alle anime liberate che esalano.


23:29



Giardino nero – Antonin Artaud

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Ora si sono schiusi dalle terre della morte
Questi fiori che da un lungo sforzo di sogni ha sparso
Con la cenere e l’immateriale fumo
Di un’aiuola di iris notturni sfogliati
Uno dopo l’altro come ore tenebrose
Entro le corrente di un’ultima e terribile stagione
Dalle acque nere. I lenti diamanti dell’ora
Hanno brillato luminosi, strana
Illuminazione del sole sconvolto.
I gigli hanno dissipato l’oscuro accumulo
Del bel giardino dove si infrange la marea
E il gelido metallo delle vostre sante colonne
O steli ha vibrato. Ecco la notte che offre
La chiave universale delle sue porte di corno
Alle anime liberate che esalano.


23:25



Marea - Antonin Artaud

Books, Letteratura 0 commenti

Marea palpitante, marea piena di corpi,
Di ossa mormoranti, di sangue, di polveri squamose,
Di luci frantumate, di conchiglie stellari,
Santa marea che raduni i corpi.

Marea profonda, astri girevoli,
Schiuma, carne, specchi dove si riflettono gli angeli,
Fumi, fumi dalle volute strane
Dove trascorrono specchi di orizzonti erranti.

Marea magica, marea dolce,
Marea che pensi, marea nel cielo,
Angelica marea, marea essenziale,
Marea grondante, marea saggia
Che ci rendi il santo e il mago,

Marea sorda, marea che scompigli il cielo,
Marea che covi, marea gonfia di tempeste,
O polvere magica, marea plasmata d’angeli,
Marea spirituale, marea intessuta di carne,

Marea disegnata come nuvola
Che da sotto illumina,
Mondo, sfera, astro, luce,
Grani di polvere, diamanti,
Marea potente, marea vasta,

Marea come nuvola rotonda,
che raduni gli orizzonti,

Ricomponi tra noi la dispersione dei corpi,
Marea vivente, o tu che la cenere incomparabile
Dei mondi passati attraversa con le sue favole,
Formicolante di mondi rinascenti senza sosta

Riplasma con le tue mani la sabbia friabile
Trafiggici con le tue criniere di sangue.

Agosto 1922


15:23



Verlaine beve - Antonin Artaud

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Ci saranno sempre prostitute agli angoli delle strade,
Conchiglie perdute sui greti stellari
Della sera azzurra che non è di qui nè della terra
Dove procedono vetture dalle elitre travolgenti.
E procedono meno che nella mia testa confusa
La pietra verde dell’assenzio in fondo al bicchiere
Dove bevo la perdizione e i tuoni
Che provengono dal Signore per calcinare la mia anima nuda.
Ah, che girino tutti i fusi mescolati delle strade
E filino l’intreccio di uomini e donne
Come un ragno che tesse la sua trama
Con i filamenti delle anime conosciute.


15:06



In sogno - Antonin Artaud

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In fondo ai giardini dei nostri sogni
Più belli dei sogni più belli dei nostri numi,
Colti attraverso misteriose armonie
In noi esploderanno sogni divini
E poesie bugiarde
Di cui ascolteremo le strofe infinite
In sogno.
E i venti incurveranno gli alberi fino a terra,
Alberi più sontuosi del tramonto,
Recante frutti di porpora e d’oro, di diamante
Dai riflessi allettanti,
Con occhi di misteriosi smeraldi
Che scagliano misteriose fiamme…
E i venti piegheranno gli alberi e i nostri corpi
Ai legni strapperanno le loro musiche interne,
E le nostre voci lanceranno musiche sublimi
Negli androni di foreste selvatiche dalle alte cime
Fluenti d’oro.
Per meglio cogliere l’anima dei nostri domini,
L’anima notturna decadente e crepuscolare,
La grande anima tenebrosa e divina
Ci incammineremo lungo il sentiero azzurro che porta
Di fronte al tramonto.
Sfavillante di sfarzo e di armonia
Come un rosone nel cuore di un tempio immenso.
E là ascolteremo la cadenza immortale
Delle linee e dei corpi ritmati
E di gotiche balaustre profumate
Dalla dolcezza dei corpi amati
Dagli uomini con grandi anime cadenzate,
Dai poeti profumati. 


Eno 1915


15:00



Sopra un poeta morto - Antonin Artaud

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La sua anima di poeta ahimé era partita
Tra i suoni musicali e gotici di una sera
E meravigliosamente tra le sartie nere
Il sole inclinava la sua carena ingiallita.

Allora ero venuto nella mia malinconia
A vedere la spoglia di quest'uomo divino
A vedere la bellezza dove si forma come un repositorio
Il pensiero sublime scintillante e fiorito.

Gli organi del mare facevano un rumore di folla
Le funi rantolavano con un rumore d'onda
Tra le fiamme d'oro di ceri che piangevano.

E voci s'innalzavano dal velluto e dall'oro
Del grande vascello che processioni adornavano
Ai suoni dolcissimi emessi dai flauti della morte.


1914


14:48



Messaggi dai maestri - Brian Weiss

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“Quando guarderete negli occhi di un altro, di chiunque altro, e vedrete la vostra stessa anima che vi guarda di rimando, allora saprete di aver raggiunto un nuovo livello di coscienza.”     


22:12



Messaggi dai maestri - Brian Weiss

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 “Il vostro compito è imparare, diventare simili a Dio attraverso la conoscenza. Sappiamo così poco… Con la conoscenza ci avviciniamo a Dio, e allora possiamo riposarci. Poi ritorniamo per insegnare agli altri e aiutarli.”

“Noi passiamo attraverso moltissimi stadi mentre siamo qui. Lasciamo un corpo neonato, andiamo in uno bambino, da bambino in adulto, da adulto a vecchio. Perché non dovremmo fare un passo oltre, spogliarci del corpo adulto ed entrare in una dimensione spirituale? Questo è ciò che facciamo. Non smettiamo proprio di crescere: continuiamo a crescere. Quando arriviamo nella dimensione spirituale, continuiamo a cresce anche lì. Noi possiamo attraversare diversi stadi di sviluppo. Quando arriviamo, siamo consumati dal fuoco. Dobbiamo passare attraverso uno stadio di rinnovamento, uno di apprendimento, e uno di decisione. Decidiamo quando vogliamo ritornare, dove, e per quali ragioni. Alcuni scelgono di non ritornare, ma di continuare in un altro stadio di sviluppo e restano in forma spirituale… alcuni per un periodo più lungo di altri prima di ritornare. Tutto è crescita e apprendimento… crescita continua. Il nostro corpo è il solo veicolo per noi mentre siamo qui. Sono la nostra anima e il nostro spirito che durano per sempre.”

“Il concetto di reincarnazione spiega e chiarifica le nostre relazioni nella vita attuale. Spesso fatti accaduti in un passato remoto stanno ancora influenzando le relazioni correnti, quindi diventare consapevoli delle cause alla radice nelle vite precedenti può guarire la relazione presente. La consapevolezza e la comprensione sono forze potenti di guarigione.”


22:09



Heart, Pensieri nel vento 0 commenti

Ho trascorso la notte con un cuore martellante donatomi da Insonnia e Battiato a fondersi con mieliniche membrane

5 Giugno 2013


22:45



La voce a te dovuta - Pedro Salinas

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Il modo tuo d'amare è lasciare che io ti ami.
Il sì con cui ti abbandoni è il silenzio.
I tuoi baci sono offrirmi le labbra perchè
io le baci. Mai parole o abbracci mi diranno
che esistevi e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi, mappe, telefoni,
presagi; tu, no. E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore che non sia
vero che tu vivi e mi ami. E sto abbracciato
a te senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire con domande, con carezze,
quella solitudine immensa d'amarti solo io.


22:23



The Garden - Einstuerzende Neubauten

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11:36



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Nel buio del sonno un corpo vicinissimo al mio, un respiro regolare, poi la bocca così vicina da toccarmi, da fondersi alla mia. La mia mano cerca conferma con il tatto, sente la barba, la finezza della pelle, i capelli sottili e morbidi, mentre nella bocca ricevo il sapore della tua saliva.
Era come se tu fossi qui. Nella notte c’era il tuo corpo astrale a riversare amore in me. 


22:33



Afterhours - L'Estate

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For you....


00:27



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Fluttui sull'organo placentare, un’oasi di pulsante piacere. Sogni le mie labbra scaldarti il membro, la lingua lambire l’asta purpurea. Tocca la gola, accende in me l’immagine del corpo spezzato. Mi possiedi e divengo frammenti, il volto scomposto non più da pudica vergine.
L’utero paranoico capovolge la testa, la tua monotonia si rompe ed un reticolo di assurdità imbriglia ogni razionale connessione. 


00:17



La sfilata degli animali con abiti in pelle umana

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12:31



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Se avessi potuto baciarti le labbra mi avrebbero trasmesso un sapore di nostalgia.
Ricordi di notti incomprese, di stanche ed elaborate fasi pre-sonno.
Il cuore è livido per quel che non può fare la lontananza.
Guizzano nella testa comete, divengono frammenti di parole iridescenti. Tu sei in quei frammenti che raccolgo avida, ne perdo alcuni che alla mente non torneranno più.
Mio Dono inaspettato, hai altre lezioni da insegnarmi.
Hai schiuso con candide mani un verbo che non credevo più poter usare per un essere diverso da me.
Prima di te notti insonni, parole celate e chiamate fatte lontano da pareti coniugali. Silenzi da capire ed una pazienza da sfoggiare.
Anni in cui tutto si ripete e la stasi si rivela.
Affogo in un amore fatto di notti e silenzi.
Un taglio.
Affogo nel mio nero più scuro, nel mio silenzio più denso. Non c'è più la carne a cui appigliarmi. Totalmente disintegrata.
Trovo lo Spirito per la ricostruzione, l'Essenza da cui partire.
Lentamente ogni meccanismo trova la posizione. Tutto è completo.
Indosso nuove vesti quando tu giungi a me. Con semplicità spiazzante mi incanti. Il tuo viso ha la trasparenza dell'acqua.
Non ho chiesto nulla alla vita e tu sei arrivato. Mi insegni a non fermarmi tra lo scorrere del tempo.
Mescoliamo i corpi ed i fluidi, sempre con intensità, mai con movimenti sprecati.
Quando eri qui ci siamo spogliati con più cautela, per non far sentire al piccolo borgo il fruscio degli abiti senza i corpi. Ci siamo amati come le persone normali, con i desideri nella testa ed il pudore sul corpo.
Una tua frase si è incastrata tra le valvole del cuore per diffondere nel corpo la gioia di appartenerci.


02:20



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13 Aprile 2013

Verrai qui, nel paese inghiottito dalle nebbie, dove il sole urla disperazione ogni estate. Qui sono cresciuta e divenuta di carattere adamantino, qui il tempo ha inquinato ogni rapporto, estranea mi sento ancor più di prima. Solo con te posso percorrere le pietre laviche che percorrono le strade, tu al mio fianco rendi ogni cosa luminosa. Per ringraziarti ti farò omaggio di gemiti, tradurrò in suoni lo scuotimento che generi nelle viscere e squarcerò con lussuria le pareti di antiche abitazioni.


13:50



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Il corpo fornisce l'appiglio col quale si può afferrare lo spirito.

Umano, troppo umano - Nietzsche


14:45



Teoria del corpo amoroso - Michel Ofray

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"Mi sento crollare, svenire: le donne e il sangue, il corpo delle donne e questa forma perpetua, questa piaga ricorrente, mai richiusa, sempre riaperta, e il liquido, simbolo della vita che scorre imperturbabilmente. Ai miei occhi di bambino, la carne femminile si insedia brutalmente, sotto il segno della morte, di una ferita che è impossibile chiudere, del taglio o della lacerazione mai rimarginati. Per quale regione questa condanna ciclica inflitta alle donne? Quali colpe vengono espiate con questo spargimento di sangue? Perché tanta ingiustizia tra la verticalità mai intralciata di un bambino e l'accovacciarsi delle bambine aperte su una fessura quintessenziuata? Mi limito a constatare l'iniquità indissociabilmente connessa all'evidenza della differenza sessuale. Ancora oggi mi ossessiona: gli uomini dispongono del proprio corpo in modo relativamente costante, le donne devono sottomettersi al capriccio imperioso dei suoi umori. 
E continuo a provare la stessa emozione."

"Quando gli dèi si accorgono che le metà esauriscono la loro energia e dedicano tutto il loro tempo a cercare invano di realizzare l'accoppiamento, sono afflitti vedendo che questi frammenti trascurano ogni altra attività. L'umanità va in rovina. Avvento della tragedia sessuata: sottoposti ad una nuova operazione, le bestiole dispongono finalmente delle loro parti sessuali sulla parte anteriore del corpo, la qual cosa sembra nettamente più pratica. La copulazione rimedia al deperimentodell'umanità. Le metà, impegnate in una danza libidica, copulano, si saziano e possono allora dedicarsi all'azione. Dunque, inizialmente trionfa il caos; poi subentra un disordine meno grande, seguito da una parvenza di ordine: l'ordine sessuato, e con esso l'importante problema della differenza sessuale. Dall'androgino felice e spensierato alle creature mutilate in cerca di senso, l'umanità assiste allo spettacolo che riepiloga in breve il suo destino, ma sempre sotto il segno della tragedia."

"Per evitare la liberalizzazione del desiderio e l'espandersi della volontà di piacere al di fuori dei legami della fedeltà monogamica, conviene teorizzare l'obbligodel consenso alla sessualità dell'altro, anche se manca la voglia, per assenza reale o congenita o per l'effetto entropico del tempo. Nasce il dovere coniugale, chiamato a terrorizzare una quantità di donne tenute a subire la sessualità animalesca dei mariti, lontano da ogni logica erotica solare, sul modello della violenza feudale o della nullità consumata. Peccatrici e colpevoli, le figlie di Eva espiano in questo modo la loro cattiveria originaria."


14:42



Heart, Pensieri nel vento 0 commenti

La prima volta che ti ho visto non ti ho riconosciuto, ho sentito un senso di estraneità. 
Ero imbarazzata e nervosa. L'attrazione provata nei mesi di attesa si è sovrapposta al disorientamento e al timore.
Ho la sensazione di averti incontrato per la prima volta nel corso della mia esistenza, vorrei che restassi sempre anche al mio fianco, dal cuore non potrai andar mai via. 
Vorrei trovarti ancora, anche quando le anime sfuggiranno dalla materialità che stanno vivendo su questa terra.


21:55



Cancro - le Cure Proibite di Massimo Mazzucco

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14:17



Torture su animali

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Ho provato più volte a modificare l'alimentazione, ma non riesco a non essere colpevole di simili crudeltà. Il senso di colpa e di orrore si va vivo anche quando agli occhi sono lontani certe immagini.


21:43



Tortura dei pulcini

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21:32



Books, Letteratura 0 commenti

"Quel che c’è di buono in tutto quello che provi è che domani nient’altro rimarrà che una cicatrice suturata di quel che provi, che si aprirà e richiuderà fino alla fine così come le ore si aprono e si chiudono una nell'altra poiché il Tempo ti ammazza, questo è certo, ma anche ti salva."

Pao Pao - Pier Vittorio Tondelli


21:08



Heart, Pensieri nel vento 2 commenti

Penso ai modi in cui facciamo l'amore, al silenzio stretto nei sottili intervalli che si alternano ai gemiti, alla prima volta che ci siamo spogliati toccando la carne, ad i tuoi acchi di animale ferito che ha atteso amore per molto tempo.


14:21



Heart 4 commenti

"Non esagerare che se dimagrisci troppo non ho nulla da fottere"


*Debitrice di diritti d'autore


19:43



Primavera incendiata - D.H. Lawrence

Books, Letteratura 0 commenti


Questa primavera, come arriva, esplode in 
falò verdi, selvatico soffiare verde di 
alberi, di cespugli, fioritura di pruni che si 
levano in ghirlande di vapori, tra  
il bosco che brulica e brividi di giunchi 
d'acqua. 
Sono stordito a tutto questo sprigionarsi, questo 
divampare di fuochi verdi, luci sul nero della terra, questa 
folata di crescita, questi soffi di vapore che 
vanno in selvatici vortici, come 
volti di uomini sbocciati sotto il mio 
sguardo. 
E io, che specie di fuoco sono io, tra tutto 
questo bruciare della primavera? Sono quello che manca, 
io. Nemmeno pallido fumo come il resto della  
gente, meno del vento che corre al fiammeggiante  
richiamo.


23:14



Body 0 commenti

Da tre settimane ho prurito al braccio, esattamente nel punto in cui si piega. 
Poiché credo nei messaggi del corpo, nella non casualità di un disturbo che si ripete, ne ho cercato il significato e posso solo confermare.

Ogni Sintomo è un Messaggio - Claudia Rainville


22:53



Amorino - Isabella Santacroce

Books, Letteratura 0 commenti


"Nel sangue c’è il sapore della quiete."

"Dal diario di Annetta Stevenson Minster Lovell, 7 novembre 1911, ore 02,05

Ho fame di uomini, devo stringere le gambe, vedo le cicatrici nei fiori. Ho bisogno di sporco, ho bisogno di colare, fatemi diventare un fiume. Ho bisogno di unghie, di vedere il dolore. Il dolore è sporco, adesso ti sporco di dolore, vieni qui che ti sporco di dolore. Voglio prendere tutto, straziare. La mia pelle è la lapide della mia fica. La mia fica è una lama che taglia l’amore. La fica taglia l’amore. Devo tagliare l’amore. Io strozzo l’amore. Voglio strozzare testicoli, ho le vene che gridano. Fatevi mangiare, ho troppo vuoto dentro, è il diavolo che piange. Il male non riempie, divora. Soffiano le ali sul mio collo, le voci mi strappano le orecchie. Non ho paura, ho il cuore pieno di coltelli. La follia mi sta mordendo la testa, sono vorace. La voracità mi sta straziando la testa. Devo infilare la testa nelle serrature del peccato, bere il sudiciume. Ho sete, adesso bevo il sudiciume. La sedia mi spinge. Una fessura si sta aprendo. Dice: entreranno."

"Come sarebbe avere una quiete liscissima, tutta di luce, dove nulla di me si trasforma, e non diventa di ferro l’amore."

"È stato ancora nel buio che il mostro che sono è risorto, ero carne che morde voragini colme di strazio, e cercavo correndo nel male più sporco, il candido di un bacio felice."

"Nei sorrisi teneri, nell’imbarazzo degli incontri amorosi, nella timidezza arrossente, io vedo la miseria umana."

"Mi divido come pane nelle mani di chi mangia, si alterna al mio sorriso il ghigno, la dolcezza al desiderio di massacri, l’aurora a un tramonto devastato dalla furia, l’angelo piangente al mostro urlante, e io m’innalzo sulle punte del delirio."

"Il nostro amore è un teatro orrorifico."


22:17



Vaticano

Immagini 0 commenti



23:43



Man - Steve Cutts

Video 0 commenti

MAN from Steve Cutts on Vimeo.



11:49



Heart, Pensieri nel vento 0 commenti

Le tenerezza dei tuoi baci, delle tue mani sfiorarmi i capelli, impregna occhi ed animo di una serenità sentimentale rara. Di baci la tua carne tocco anche nella quiete notturna, i battiti trovano equilibrio udendoti respirare. 
Ti chiedo la carne, di ancorarmi a te, perdermi e aggrapparmi in lenzuola. Imploro pietà ma sono desiderosa di ulteriore perdizione. Ti inoltri nella fradicia eccitazione in cui la verga recita preghiere, spara contro razionalità rinchiuse nella teca cranica. Padrone incontestabile di ogni orifizio, cancelli con candido fluido il dolore della lontananza. Divengo vibrazione, carne liquefatta che ti circonda, ti sovrasta o che si inchina per accoglierti. Ogni mio gesto la dimostrazione della devozione assoluta a te rivolta. Rosari interi scorrono sulle mie labbra traducendo in non parole, in suoni, la stretta possessione di cui vai fiero.
Durante i giorni giacenti sul nastro dell'attesa riempi bicchieri in mio onore, ci sussurriamo sconcezze, mischiamo i gemiti lontani. 
Ora che sono tornata a casa trattengo nella testa la meraviglia che vedo sempre nei tuoi occhi, la fine e delicata pelle con cui necessito contatto.

Mi hai stupita chiedendomi di venire tra la tua famiglia. Assalita da paura ero restia ad i contatti familiari, ho temuto domande, sguardi eccessivi. Avrei avuto te accanto e nulla da temere, ma l'ho capito solo dopo, varcando la porta delle tua casa vista in frammenti tra le chiamate.
Mi ha imbarazzata la curiosità dei tuoi genitori solo per pochi istanti, rassicuranti sono state le tue attenzioni. 
Continuo a vedere la scena di noi due sul divano, tua madre alla tua destra e le tue mani poggiate sulle nostre schiene, mentre scorre chissà quale pensiero nella tua mente ermetica.





11:45



Ecco l'impero dei sensi - Nagisa Ōshima

Body, Film, Immagini 0 commenti



21:37



Pensieri nel vento 1commenti

Non ho mai avuto buoni propositi per un nuovo anno: nessun elenco con pesi da raggiungere, palestre a cui iscrivermi, libri da finire, libri da scrivere, luoghi da visitare. Ho pensato che la sola necessità da soddisfate è un'anima affamata a cui ho dato come alimento il meno del necessario, ma non mi prometto nulla. Le promesse non riesco a mantenerle, non sono altro che una forzatura.
Più che una promessa è una preghiera a me stessa quella che faccio. Mi chiedo di salvarmi da un lavoro in cui non esistono interruzioni settimanali, ricevo quindici giorni di ferie strappate, subisco l'umiliazione di esser scambiata per una ragazzetta, peggio ancora la figlia di colui che si spaccia per dottore, vanificando il valore di chi una laurea l'ha conquistata. Mi ammalerò di rabbia repressa per un datore di lavoro che mi contraddice sconoscendo gli effetti farmacologici del Ginkgo biloba su trombossano e leucotrieni. Dovrei tacere io che un lavoro ce l'ho seppur con fittizzia pusta paga e retribuito con 500 miseri euro.
Il lavoro quello di A. è terminato con un bel contratto in scadenza a natale. Doppio regalo, perchè era anche il suo compleanno.
Si tratta solo di ciò che è successo alla fine di un disastroso anno.
Il malessere di mia nonna, prima mentale e poi fisico, è terminato mentre si avvicinava ad un periodo di benessere senile. A due mesi dalla sua assenza trovo difficile accettare di di saper vuota la sua casa, di non sentire il rumore delle vecchia singer, di non trovarla più a rammentare qualcosa dal passato.
Inframmezzandosi ai malesseri di mia nonna è arrivata la rickettsiosi di Alice, una morte incomprensibile scampata per un soffio. Una bambina di nove anni in stato comatoso per giorni in ospedale trascina il cuore in un angolo di dolore. Le speranze erano affievolite ma la guarigione è arrivata, con lentezza.
È stato un anno troppo duro con noi, ha attaccato ciò di più caro abbiamo: la famiglia.
Alla malattia e alla morte non si scappa ma sul resto possiamo lavorare. Possiamo ribaltare situazioni schiaccianti, riconquistare ciò per cui abbiamo faticato, riprendere percorsi personali, lasciarci condurre lontano senza condizionamenti, per poter essere ciò per cui si è lavorato. Bisogna camminare sul proprio percorso, mai su quello altrui. Il temere rischi ancora e spinge sul terreno dell'inerzia.


10:31



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    Ametista
    Silenziofila, misofoba, eccessivamente selettiva, solitaria, paranoica, perfezionista. Amo: i libri, il suono fragile del violino, la notte, il suono delle parole greche, Egon Schiele, l'erotismo, le spine iliache sporgenti, le foto in bianco e nero. Odio: le leggi, le etichette sociali, le persone irose, la televisione, invecchiare.
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